Ferrara, 23 giugno 2013 - LE VOCI girano, si accende la curiosità. Ma la realtà che ruota intorno ai centri massaggi gestiti da cinesi fatica a venire a galla. Quel che emerge, è che alcuni di questi locali offrano la copertura perfetta per attività illecite. Siamo entrati dentro uno di questi luoghi attraverso il racconto dettagliato di un 53enne ferrarese che, assicurato sul completo anonimato, ci ha descritto la sua esperienza. Da quanto riferito dalla Questura e dai carabinieri, di recente non è arrivata nessuna denuncia legata ai centri. L’assessore alle attività produttive, Deanna Marescotti, e il comandante della Municipale, Laura Trentini, riferiscono di alcuni interventi dell’Amministrazione e della Polizia Commerciale conclusi con sanzioni amministrative.

A QUALE centro massaggi si è rivolto?
«In un centro in città. Non so se sia il caso di dire di più».
Può restringere il campo?
«Va bene. Zona stazione».
Esattamente di che tipo di prestazione ha usufruito?
«Il massaggio normale e poi un rapporto sessuale completo».
Come è venuto a sapere che in quel centro potevano offrirle determinati tipi di ‘servizi’?
«Da un amico e collega. Lui ha 28 anni. Ci è andato davvero solo per i massaggi. É andato in un centro cinese perché lì pensava di spendere poco».
Beh, avrà speso effettivamente poco.
«Sì, poco considerato quello che ha fatto».
Lei è sposato, ha dei figli, non le crea problemi frequentare questo posto?
«Per il momento no, mia moglie non lo saprà mai».
Come avviene la dinamica?
«Prima di tutto è necessario chiAmare o passare al centro per effettuare la prenotazione del massaggio. Un massaggio normale, che viene pagato secondo la tariffazione».
Poi?
«Quando arrivi ti fanno accomodare in una stanza, nudo sul lettino, coperto da una asciugamano. Poi la massaggiatrice vera e propria va via. Ed entra una ragazza bellissima che ti propone del sesso».
Quanti anni avrà avuto la ragazza?
«É difficile da dire, sembrano più grandi di quello che sono in realtà, con il trucco e tutto. Ma secondo me era molto giovane».
Quanto le è costato il rapporto?
«All’incirca 50 euro. In nero ovviamente».
Oltre al massaggio?
«Sì, dopo il rapporto ti viene comunque fatto il massaggio e quello lo devi pagare».
In questo caso però le hanno fatto la fattura.
«Certo, la strategia è proprio questa. È un procedimento che non lascia traccia. Tu vai là per un semplice massaggio ed esci con un documenta che lo attesta».
La proposta di prestazioni extra viene fatta a tutti gli uomini?
«Sì, evidentemente non hanno paura che qualche agente in borghese gli faccia lo scherzo».
Riguardo alla sicurezza, si usano dei profilattici?
«No, io ero molto preso dall’emozione e non ci ho neanche pensato. Comunque la ragazza non te lo chiede».
È un’esperienza che ha fatto una volta sola?
«No, dopo la prima volta ci sono tornato ogni tanto».
Crede che le ragazze siano costrette?
«Sinceramente non lo so, può anche essere. Ma bisogna considerare che i guadagni facili sono attraenti».
Ha mai denunciato alle autorità questo fatto?
«Assolutamente no, scusi. Poi come si dice ‘tengo famiglia’. Nessuno lo fa. Se ne parla, ma niente emerge in via ufficiale».
Lei partecipa ad attività illecite, non sente alcun tipo di responsabilità?
«Certo, c’è un danno economico dato dal fatto che vengono effettuate prestazioni in nero, all’oscuro dello Stato. Ma credo anche che alcuni uomini dello Stato potrebbero fare qualcosa se volessero. Vuole dirmi che nessuno di loro sa cosa si fa in quei centri massaggi?».
Perché ha accettato di venirne a parlare al giornale?
«Prima di tutto ho fiducia e so che verrà conservato il mio anonimato. E poi a me preoccupa la piega che potrebbe assumere questa situazione. Potrebbero andarci anche i ragazzini».
Mi sembra un modo di ragionare un po’ contorto il suo.
«Sì, forse sì».

di Daniele Modica