Cona (Ferrara), 4 genniao 2013 - DODICI IMPUTATI, tre pubblici ministeri e un giudice per l’udienza preliminare per il quale è stata fatta richiesta di ricusazione alla corte d’appello. È partito così, ieri, il maxi processo sui presunti appalti irregolari dell’ospedale di Cona. Tre anni di indagini per arrivare ai rinvii a giudizio e alle accuse, che spaziano dalla truffa aggravata all’omissione e abuso d’ufficio e, ancora, al falso ideologico. Diciassette i capi d’imputazione.
Si è aperta così la battaglia che vede al centro della discussione l’ospedale infinito, le modalità e i materiali con cui è stato costruito. Alla sbarra Mario Colombini, amministratore delegato della Calcestruzzi Spa, impresa fornitrice del calcestruzzo al Consorzio Cona (difeso dagli avvocati Bana e Solinas); il ferrarese Carlo Melchiorri, direttore dei lavori dell’ospedale (avvocati Valgimigli e Bravi); il modenese Guglielmo Malvezzi (capo commessa per il consorzio Cona), il veronese Nicola Fakes (responsabile del controllo di produzione per il Consorzio) e l’aretino Roberto Trabalzini (responsabile del controllo di produzione del Consorzio), tutti difesi dall’avvocato Pellicciardi. E, ancora, Giorgio Beccati, ferrarese e responsabile unico del procedimento (avvocati Guzzinati e Ciaccia); il modenese (ma residente a Scandiano di Reggio Emilia) Ruben Saetti, presidente del cda di Progeste e difeso dall’avvocato Trombetti; Riccardo Baldi, nato a Modena ma residente a Ferrara, ex direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna (avvocato Toschi); Andrea Benedetti, aretino residente a Bologna, componente della commissione di collaudo (avvocati Bolognesi e Pelà); Fulvio Rossi rodigino ingegnere capo del Comune e componente della commissione di collaudo (avvocato Valgimigli); Marino Pinelli, il modenese responsabile amministrativo Sant’Anna (avvocato Del Mercato); infine Giuliano Mezzadri, progettista ferrarese per conto della concessionaria Progeste (avvocato Gallerani).
TRE le questioni messe sul piatto ieri. Innanzitutto la richiesta di ricusazione del giudice Silvia Marini presentata dall’avvocato Lorenzo Valgimigli alla corte d’Appello («ha firmato come gip la proroga delle indagini preliminari, attività ‘incompatibile’ con la posizione di gup»); contestazione accolta da diversi colleghi del legale. Poi la richiesta di sospensione del procedimento a causa dell’inserimento del comune di Ferrara nel cratere sismico. Niente da fare. Il giudice ha deciso di procedere comunque all’udienza: nessuna sospensione per il terremoto, dunque; e sulla ricusazione deciderà la corte d’Appello. Intanto si procede. Nella mattinata di ieri sono quindi stati acquisiti alcuni atti della difesa Colombini e la consulenza disposta dal legale di Marino Pinelli (sulla disciplina delle varianti degli appalti oltre il limite del 5% sulla base d’asta).
Poi tutto rinviato a stamattina. Alle dieci si apriranno di nuovo le porte dell’aula del tribunale per le requisitorie dei pubblici ministeri, eventuali dichiarazioni spontanee degli imputati e la discussione della posizione di Mario Colombini. Fissate infine le udienze dell’8 e 16 gennaio (per gli altri imputati) e del 30 gennaio, giorno cui verrà celebrato il rito abbreviato per Marino Pinelli, l’unico tra gli imputati ad averlo richiesto.
Benedetta Salsi
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