Ferrara, 26 settembre 2012 - Riunione decisamente 'rovente' quella che si è tenuta ieri sera al centro sociale Il Melo. L'argomento, il discusso progetto che prevede la realizzazione di una centrale geotermica a Pontegradella. Un incontro che si è dilungato fin oltre la mezzanotte nel corso del quale i cittadini hanno ancora una volta urlato il loro 'no' alla relizzazione di un impianti di quel tipo nella zona est. Troppo vicino il ricordo del sisma che ha sconvolto l'alto ferrarese. E troppo grande il timore che i lavori possano generare nuove scosse.
Fausto Ferraresi, dirigente di Hera, affiancato dagli assessori all'ambiente e alle attività produttive Zadro e Marescotti e dal presidente della circoscrizione 4 Turri, ha cercato di spiegare ai cittadini le ragioni del progetto. Ragioni che, stando all'animato dibattito nato nel corso della serata, non hanno convinto i presenti. E non sono mancate le critiche.
«Le argomentazioni vanno ben oltre il solito concetto di 'non nel mio giardino' - spiega Fulvio Biagini, un cittadino che ha preso parte all'incontro -: abbiamo affrontato a più riprese l'argomento del rischio geologico alla luce dei recenti e tragici avvenimenti sismici. Ci aspettavamo di trovare gli amministratori di fianco ai cittadini. Invece l'assessore si è spinta fino al punto di difendere il progetto qualificandolo come ecologico, forse dimenticando che, a fronte della centrale geotermica, ci sarà un enorme utilizzo dell'inceneritore».
Ma le preoccupazioni dei cittadini sono soprattutto rivolte al rischio sismico. «La geotermia provoca sisma indotto - spiega Enrico Droghetti, presidente del comitato 'No centrale in città' - . Senza la certezza della sua sicurezza in una zona come questa è meglio far valere il principio di cautela».
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