Ferrara, 22 maggio 2012 - Il presidente del Consiglio Mario Monti è arrivato ieri sera a Ferrara per un breve tour nei comuni emiliani colpiti dal sisma di domenica mattina. Nel pomeriggio il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato di emergenza per i territori delle province di Bologna, Modena, Ferrara e Mantova colpiti dal sisma del 20 maggio 2012, fissandone la durata a 60 giorni e attribuendo la competenza a coordinare gli interventi al Capo del Dipartimento della Protezione Civile. Nella fase successiva allo stato di emergenza il coordinamento spetterà alle Regioni Emilia-Romagna e Lombardia, ciascuna per i territori di propria competenza.
Questa mattina Monti e' giunto a Sant'Agostino ed e' stato accolto da qualche fischio. "Vergogna, andate a casa", hanno gridato alcuni cittadini al passaggio del presidente del Consiglio in piazza Guglielmo Marconi. Monti e' arrivato intorno alle 9. Il presidente del Consiglio, accompagnato dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli, e dal presidente della Regione Emilia-romagna, Vasco Errani, ha attraversato piazza Marconi e si e' fermato alcuni minuti a osservare la sede del municipio, squarciata dal sisma. Mentre entrava in un edificio adiacente per un incontro coi parenti delle vittime, sono partiti i cori dei contestatori.
Una delle contestatrici ha spiegato: "Stiamo aspettando che decidano cosa fare con questa ‘bellissima’ legge, se i danni li dobbiamo pagare noi, se le assicurazioni dobbiamo pagarle noi, o lo Stato. Ma e’ lo Stato che deve provvedere ai cittadini, non il contrario. Da Monti ci aspettiamo l’aiuto ai cittadini. Oggi lui e’ qui perche’ e’ il circo mediatico, perche’ ci sono le amministrative, per dare visibilita’".
Queste le prime parole del premier: "Ho voluto rendermi conto personalmente dei danni, che sono gravi e riguardano anche in particolare il tessuto di questo territorio cosi' intraprendente e che dobbiamo aiutare a far tornare produttivo al piu' presto". Ma ha aggiunto: “Soprattutto ho voluto portare il senso di vicinanza del Governo, con tutte le sue strutture, a queste famiglie e queste popolazioni, cosi’ colpite negli affetti e anche nella loro attivita’ quotidiana”. Cosi’ Mario Monti, al termine dell’incontro con i parenti delle vittime del terremoto a Sant’Agostino.
Il premier ha detto di aver ''notato l'ottimo sistema di collaborazione tra le diverse strutture e una grandissima voglia di riprendere al piu' presto la vita normale da parte della popolazione colpita. E' un altro esempio di forte vitalita' - ha concluso Monti - che l'Emilia-Romagna offre all'Italia''.
''Spero che ora nessuno venga abbandonato a se' stesso''. A dirlo e' Gloria Ansaloni, la vedova di Leonardo, uno degli operai morti nel crollo della sua fabbrica. ''Il presidente Monti, cosi' come il presidente Vasco Errani - aggiunge Cristiano Cavicchi, fratello di Nicola, altra vittima del terremoto - mi sono sembrati scossi. Monti ci ha fatto le condoglianze e ci ha detto che le istituzioni ci sono vicine. Ma nulla, purtroppo, ci puo' restituire l'affetto di un caro...''.
Intorno alle 10 il presidente del Consiglio, Mario Monti, accompagnato dal capo della Protezione Civile, prefetto Franco Gabrielli, e' arrivato al campo 'Robinson' di Finale Emilia, altro centro fortemente colpito dal sisma, dove c'è la piu' grossa tendopoli allestita in provincia di Modena per dare accoglienza ai terremotati della zona.
"Ho parlato con Errani della possibilita’ di sospendere i pagamenti fiscali", ha rivelato il premier dopo la visita agli sfollati del Modenese.
''Ho visto una popolazione che ha una grande voglia di ricostruire e di riprendere presto le attivita' economiche - ha detto Monti, durante la visita alla tendopoli di Finale Emilia -. Ho visto le autorita' locali, a cominciare dalla Regione, molto impegnate e mi fa veramente piacere vedere che lavorano con spirito di squadra e trasmettono l'idea che si stanno trovando soluzioni concrete''. ''Ho visto anche che la Protezione civile, sotto la guida del prefetto Gabrielli, sta lavorando bene - ha aggiunto - e in piena coesione con la Regione Emilia-Romagna e con le altre forze''.
I primi bilanci del terremoto
Si tracciano i primi bilanci: sono 58 (48 in ospedale) i feriti; 39 i comuni piu' colpiti, soprattutto nelle province di Modena e Ferrara. Sono 5.262 le persone evacuate: 7mila i posti letto disponibili. Oltre 2.200 gli interventi di soccorso. Nelle province di Ferrara, Modena e Mantova sono al lavoro 690 uomini, con 300 unita' provenienti da Lombardia, Veneto, Piemonte, Liguria, Toscana, Marche e Lazio. Ad oggi sono circa 5.300 le persone assistite nelle strutture comunali, nei centri di accoglienza allestiti dalle colonne mobili regionali e negli alberghi: circa
3.200 nel Modenese, 1.600 nel Ferrarese, 350 in provincia di Bologna e 200 in quella di Mantova.
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