Ferrara, 5 aprile 2011 - Quattro sacchetti bianchi di carta, abbandonati sulle scale del reparto di Ematologia del Sant’Anna. Pieni, fino all’orlo, di ossa. Ossa umane. Femori, braccia di adulti e, ancor peggio, un intero scheletro di un bimbo di pochissimi anni. Una macabra scoperta fatta da una donna delle pulizie che ha messo in allarme la direzione dell’ospedale la quale ha immediatamente avvertito gli inquirenti.
Scoperta. Erano le 8, ieri, quando una signora che lavora per la Copma, mentre stava andando nel reparto di Ematologia per le pulizie del lunedì, si è imbattuta in quattro sacchetti bianchi, tutti di carta che in origine dovevano contenere del pane. Ma all’interno non c’erano panini e grissini, bensì qualcosa di macabro: ossa umane. In uno, addirittura, era nascosto lo scheletro, ancora integro, di un bambino all’apparenza di un paio d’anni. Negli altri, invece, decine e decine di resti di persone adulte, in larga parte arti inferiori e superiori.
«La signora delle pulizie — spiegano fonti ospedaliere — ha subito informato la direzione e ci siamo attivati immediatamente contattando la polizia». L’ingresso di Ematologia è stato, ben presto, ‘‘assaltato’’ dagli agenti della Scientifica, della Mobile e dei colleghi del Posto di polizia del Sant’Anna, informato anche il pm di turno.
Mistero. I sacchi sono stati trasportati in questura per le prime analisi, nelle prossime ore dovrebbero essere trasferite in Medicina legale per nuovi accertamenti. Di chi si tratta? E da dove provengono? Un mistero nel mistero. Secondo le prime ipotesi potrebbero essere ossa utilizzate dalla facoltà di Medicina ma, fino a ieri pomeriggio, nessuno aveva segnalato mancanze nei vari laboratori. Oppure, visti i lavori in corso proprio nel reparto di Ematologia, potrebbero essere resti spuntati dal sottosuolo, trovati da qualche operaio e lasciati sulle scale per evitare problemi. Terzo, potrebbero provenire da qualche parte lontano dall’ospedale.
Precedente. A novembre 2008 nella chiesa di San Cristoforo in Certosa venne ritrovato un teschio umano avvolto nella plastica. Il reperto, privo di mandibole, si trovava su un banco abbastanza in vista, insolitamente chiuso in un doppio sacchetto di plastica. Si pensò all’abbandono di un qualche laboratorio universitario. Da ieri un nuovo, agghiacciante, mistero. Di chi appartengono? E perché lasciarle proprio al Sant’Anna?
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