Ferrara, 2 luglio 2017 - «Se non hai un’identità, non integri, sei invaso». Parole di un esponente di destra? Macchè, a parlare è stato il segretario nazionale del Pd Matteo Renzi. «Per noi il tema centrale sono e rimangono i diritti. Anche quelli di chi vive qui che sviluppa inevitabili e legittime paure con cui noi vogliamo misurarci, vogliamo ascoltarle e dare risposte». Considerazioni di un forzista? Oppure di un leghista? Giammai. Parola del segretario regionale del Pd Paolo Calvano. Riavvolgiamo il nastro: «identità», «invasione», «paure dei residenti» non erano termini «da razzisti»? Non erano «robe di destra»? Da respingere con senso d’orrore? E ancora: chi faceva riflessioni sul flusso indiscriminato di profughi e sulle tensioni sociali conseguenti ad una accoglienza senza un progetto non era un «razzista»? Sì, lo era. Ma ora non più. Ora che anche la sinistra, che si è sempre ritenuta moralmente superiore ai beceri di destra, ha riconosciuto che esiste un problema, si può forse iniziare a ragionare senza sentirsi xenofobi e disumani. Insomma, ora che anche il Pd s’è desto (o destro), forse anche a Ferrara, come nel resto d’Italia, si potrà affrontare la delicata questione senza pregiudizio ideologico. Da entrambe le parti ovviamente.
La scelta della parola «invasione» da parte del segretario del principale partito del centrosinistra è un salto terminologico, c’è poco da fare. Con conseguenze politiche. E con la quale dovranno fare i conti i suoi fedelissimi, a Roma come a Ferrara. A ricaduta, infatti, anche nella nostra città, iniziano le prese di posizione. Qualche esempio? L’assessore Chiara Sapigni, pur restando fedele all’imperativo categorico morale dell’accoglienza, si rende conto che qualcosa non va: «Bene ha fatto il premier Gentiloni – ha dichiarato al Carlino – a prospettare all’Ue le dimensioni del problema». Problema? Non erano solo quei cattivoni dei residenti in zona Gad a lamentarsene? Ma non è tutto. Qualche sera fa, un altro autorevole esponente della Giunta Tagliani, il solitamente equilibrato Aldo Modonesi, parlando di sicurezza in città con alcuni rappresentanti delle associazioni di categoria, ha rispolverato alcune ricette che sia i residenti che i consiglieri dell’opposizione avevano proposto mesi e anni fa per evitare che la situazione potesse degenerare. Chi invece si è reso conto di essere alleato con la sinistra è stata la lista civica ‘Ferrara Concreta’ che, sempre sul Carlino, ha rimproverato Sapigni e ha rispolverato l’idea di una «vigilanza privata armata» in zona Gad. Per poi lanciare un allarme, a mo’ di sveglia agli alleati: «L’accoglienza è al collasso». Insomma, ci siamo tutti svegliati: chi prima, chi dopo. Se la sinistra illuminata è messa così, non è che a destra le cose vadano meglio. Come sempre, le varie forze d’opposizione marciano in ordine sparso. Con la Lega che rivendica primogeniture e Forza Italia che inscena un blitz davanti all’Hotel Astra affidato alla buona volontà di Galeazzo Bignami, consigliere comunale a Bologna (e regionale) e all’unico esponente del gruppo consigliare ferrarese, Matteo Fornasini. Gli altri? Non pervenuti. Anzi, no. Qualcuno si è fatto notare. E’ la segretario provinciale di Fi, Paola Peruffo, che su Facebook ha condiviso con Renato Finco, segretario cittadino del Pd, un «mi piace» alle considerazioni di Alessandro Osti (più che legittime) critiche verso Urban. Probabilmente mi mancano dei passaggi. Ma va bene così.