{{IMG_SX}}Ferrara, 31 luglio 2009 - A due anni dalla scomparsa di Michelangelo Antonioni, il museo dedicato al grande regista attende ancora di sapere il suo futuro. Pubblichiamo l'intervento di Massimo Maisto, vicesindaco e assessore alla Cultura del Comune di Ferrara, che assicura: "Antonioni non verrà dimentoicato".


“Michelangelo Antonioni non è stato certamente dimenticato dalle istituzioni cittadine, ma, proprio perché rappresenta una delle figure più importanti del cinema mondiale, è nostra intenzione costruire un progetto all’altezza della sua fama, per celebrarne l’opera e la personalità”. Nel secondo anniversario della morte del regista ferrarese, il vice sindaco e assessore alla Cultura Massimo Maisto ricorda l’intento dell’Amministrazione comunale di dedicare alla produzione cinematografica di Antonioni un grande evento commemorativo, da allestire in occasione del centenario della nascita, nel 2012.


“L’idea – ha dichiarato ancora Maisto – è già al vaglio di Ferrara Arte, che ha ricevuto l’incarico di redigere uno studio di fattibilità da cui ci attendiamo indicazioni sul tipo di mostra o di altra iniziativa che possa celebrare nella maniera più adeguata l’opera del maestro, con il coinvolgimento anche di altri soggetti e istituzioni”. Assieme alla Cineteca di Bologna e ad altri importanti enti cinematografici è stata infatti avviata una valutazione circa le possibilità per valorizzare al meglio il fondo Antonioni di proprietà del Comune di Ferrara, che comprende un patrimonio di opere più ampio rispetto a quello esposto fino a pochi anni fa nel museo di corso Ercole I d’Este.


Nel frattempo, come assicurato dal vice sindaco, non mancheranno le occasioni per rivedere, assieme al pubblico ferrarese, le pellicole del grande regista, con iniziative come quella del settembre scorso, che ha permesso la proiezione alla sala Boldini della copia restaurata del film “Le amiche”.


Proprio questa mattina, il sindaco Tiziano Tagliani ha voluto ricordare l’anniversario della morte di Antonioni, recandosi al cimitero della Certosa per rendere omaggio alla tomba, assieme alla nipote del maestro, Elisabetta.