Fermo, 30 giugno 2017 - Si deve investire nei Sibillini, in un luogo simbolo, importante, perché possa essere vera rinascita della montagna dopo il sisma. E’ il modo con cui la Cassa di Risparmio di Fermo ha scelto di festeggiare i suoi 160 anni di storia, con un unico intervento, dedicato al Santuario dell’Ambro.
Banca solida, presente nel territorio, che vuole dare un segnale, come ha detto il presidente Amedeo Grilli: “Magari anche altri aspettavano il nostro contributo ma noi riteniamo che sia necessario partire da un simbolo, da una chiesa del 1000 che dentro, nella parte seicentesca che è del tutto devastata. Non abbiamo ancora un progetto ma partiamo in una direzione, con la condivisione piena che è stata espressa da tutti i nostri organi, per recuperare gli affreschi, stratificazione di storia e di bellezza. Un lavoro molto difficile, la volta in mattoni è del tutto deformata, si dovranno attivare tecnologie molto particolari”. Nessuna serata di gala per i festeggiamenti, niente tradizionale libro di Natale, nessuna sponsorizzazione, ci si concentra su un luogo danneggiato che deve tornare a vivere. I costi non si conoscono ancora, l’obiettivo è riaprire il santuario prima possibile. Ripete spesso la parola segnale il presidente Grilli, un intervento simbolo per dare coraggio, per attrarre flussi di investimenti nei confronti di un’area fortemente colpita, con alcune attività che rischiamo di perdere, con una prospettiva turistica che non si può perdere.
“La burocrazia sta rallentando troppo gli interventi, siamo quasi a un anno dal sisma e tutto ancora fatica a riprendersi. Noi andiamo all’Ambro per fare rivivere quel santuario, a breve diremo tempi, progetto, condivisioni che abbiamo avuto, vogliamo rimettere al centro quello che è già periferia perché montagna e ferita due volte col terremoto”.