Fermo, 8 giugno 2012 - AVEVA molestato i clienti di un disco-bar e aggredito la titolare, poi, all’arrivo dei carabinieri, per evitare guai aveva raccontato loro di essere stata violentata da due extracomunitari. I militari, però, con un’indagine lampo, avevano ricostruito la vera dinamica dei fatti ed avevano scoperto che la ragazza si era inventata tutto.

Per questo motivo A.M., di 22 anni, residente a Porto Sant’Elpidio, è comparsa davanti al giudice per le udienze preliminari del tribunale di Fermo, dove è stata chiamata a rispondere dei reati di lesioni e calunnia. Dopo aver esaminato i fatti, il giudice ha deciso di rinviare a giudizio la giovane, che quindi finirà sotto proceso. I fatti si erano consumati la sera del 7 aprile 2011 in un noto locale di Porto Sant’Elpidio, situato in via Umberto I. Erano da poco passate le 23 quando la ragazza era entrata nel disco-bar per bere qualcosa. Dopo qualche minuto, però, aveva iniziato ad infastidire alcuni avventori, perché voleva che le offrissero un drink. Al loro rifiuto, la giovane aveva cominciato ad insultarli. Il battibecco aveva attirato l’attenzione della titolare del locale che, vista la delicata situazione, aveva cercato di riportare la calma.

Di tutta risposta la ragazza aveva iniziato ad inveire contro la donna fino ad aggredirla violentemente. A quel punto uno dei clienti aveva chiamato i carabinieri, che giunti sul posto, avevano faticato non poco per placare gli animi. Quando però avevano cercato di ricostruire i fatti, la giovane aveva raccontato loro di essere stata vittima di una violenza sessuale messa in atto da due extracomunitari presenti nel disco-bar.

UNA STORIA in netto contrasto con quanto ricostruito dagli avventori, tanto da far capire subito ai militari che nel racconto della presunta vittima c’era qualcosa che non andava. La ragazza era stata condotta al pronto soccorso di Fermo, dove era stata sottoposta ad una visita ginecologica che aveva escluso lo stupro. A quel punto era emerso che si era inventata tutto per evitare guai con la legge. Cosa che invece non era accaduta, visto che per lei era scattata subito la denuncia alla Procura della Repubblica di Fermo per lesioni e calunnia.

di Fabio Castori