Fermo, 16 luglio 2011 - UNA MAXI inchiesta sul giro di ragazze nei night della provincia, del Fermano e dell’Anconetano, è stata chiusa in questi giorni dal sostituto procuratore Andrea Belli. Gli indagati, ai quali viene contestata anche l’associazione a delinquere, sono 64: oltre a gestori e dipendenti dei locali notturni, alcuni per altro già noti per episodi analoghi, ci sono anche molti insospettabili, tra cui un avvocato di Fermo, un commercialista di San Benedetto e un giornalista di Tolentino.
LE ACCUSE nei loro confronti sono, oltre all’associazione a delinquere, il favoreggiamento e lo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, e lo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. I locali coinvolti nell’inchiesta sono numerosi: il Sesto Senso di Grottammare, il Bollicine di Civitanova, il Play di Porto Recanati, l’Eden di Morrovalle, il Millennium di Massa Fermana, l’Escada a Lido di Fermo, il Josephine di Castelfidardo, il Nirvana a Porto d’Ascoli, e il Bella Bimba a Porto San Giorgio. Secondo l’accusa, in pratica si sarebbe creato un sistema efficiente per reclutare ragazze in Brasile e nei paesi dell’est Europa.
A queste sarebbero stati promessi lavori seri e dignitosi, anche per convincere le famiglie a pagare qualche migliaio di euro per mandarle in Italia; ma una volta arrivate qui, le straniere avrebbero scoperto di dover lavorare come ballerine, per usare un eufemismo, nei night, costrette ad avere rapporti sessuali con i clienti, e minacciate di ritorsioni varie nei confronti di loro stesse o delle loro famiglie in patria. Tutto il sistema sarebbe stato messo in piedi da un tolentinate, da un ginesino gestore di due locali del Fermano, e da un maceratese oggi residente a Massa Fermana, responsabile di un gruppo che controlla diversi night.
L’associazione a delinquere avrebbe coinvolto anche reclutatori romeni e brasiliani, incaricati di rintracciare le sventurate in patria e di convincerle a venire a lavorare in Italia, con il miraggio di un futuro migliore. Oltre a loro, sono stati indagati anche camerieri, cassiere, prestanome, dipendenti vari e persino i «driver», cioè i soggetti incaricati di accompagnare le ragazze fino al posto di lavoro, e poi riportarle a casa. E poi ancora, è indagato un commercialista sambenedettese, ritenuto il “gestore delle risorse finanziarie del gruppo, nonché investitore delle stesse e depositario delle scritture contabili, ideatore e artefice della creazione dei filtri societari dell’organizzazione posto a paravento delle illecite attività”. Nei guai anche uno stimatissimo avvocato fermano, per le consulenze che avrebbe dato ai suoi clienti. E infine il giornalista tolentinate, ritenuto uno degli impresari della società.
NELL’AVVISO di fine indagini, non vengono specificati ruoli e responsabilità dei singoli indagati, ma si traccia solo una descrizione sommaria delle condotte contestate. Ora gli indagati hanno venti giorni di tempo per difendersi, producendo memorie o chiedendo di essere sentiti. Per tutti è stato nominato difensore di ufficio Carlo Binni, alcuni hanno già contattato come legali di fiducia gli avvocati Monica Attili, Luca Pascucci, Francesco Mantella e Gabriele Cofanelli.
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