Fermo, 3 novembre 2010 - Salgono a diciotto gli indagati nell’inchiesta sulla sanità fermana.
Nel mirino degli inquirenti sono finiti anche tre familiari di altrettanti medici già al centro delle indagini sui presunti rapporti illeciti tra la locale zona dell’Asur e la clinica privata Palmatea.
I carabinieri della Compagnia di Fermo, guidati dal capitano Pasquale Zacheo e coordinati dal procuratore capo Andrea Vardaro, sono Riusciti ad appurare quello che sospettavano da tempo: le società titolari dell’immobile di Palmatea e della gestione della clinica farebbero tutte capo a parenti di medici in servizio all’ospedale “Murri”. Un elemento estremamente grave che farebbe emergere eventuali falsi presupposti relativi alla convenzione tra le due strutture.
E proprio in questa partecipazione societaria che gli inquirenti avrebbero rinvenuto un altro aspetto penalmente rilevante. Nella convenzione, infatti, le parti contraenti — il direttore di zona per l’Azienda e il legale rappresentante per Palmatea — si impegnano a garantire che nessun rapporto di natura economica o finanziaria debba intercorrere tra il professionista autorizzato alle prestazioni intramoenia e la struttura. La realtà dei fatti invece sarebbe tutt’altra, con la presenza societaria di cognati, mogli e figli di alcuni medici del 'Murri'.
Nonostante manchino appena due settimane alla conclusione delle indagini, la situazione è ancora molto fluida e in continuo divenire. Non è escluso che, come anticipato ieri, anche in questi giorni possano esserci nuovi clamorosi sviluppi. Si attende intanto il parere del Gip del tribunale di Fermo, Marcello Cozzolino, sulla misura cautelare di sospensione dall’incarico chiesta dal procuratore capo Vardaro per l’ex direttore di zona Mario Forti e per la sua segretaria. Sta di fatto che, nel giro di pochi giorni, gli indagati sono saliti prima a quindici e poi a diciotto.
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