Fano, 2 ottobre 2013 - INVESTITO dal treno... è vivo. E’ ricoverato in prognosi riservata all’ospedale regionale Torrette di Ancona, ma è un miracolato. Il dottor Mario Barile, 51enne originario di Salerno, lunedì pomeriggio è rimasto vittima di un terrificante incidente alla stazione ferroviaria di Fano. Quel pomeriggio, il professionista che presta servizio alla Guardia medica cittadina, doveva salire sul treno regionale delle 13,17 (che parte dal binario 3) per andare a trovare l’anziana madre a Salerno. Ma poco dopo le 13,10 è rimasto agganciato alla scaletta del locomotore del Frecciabianca Lecce-Venezia di passaggio sul binario 2.
L’URTO VIOLENTO ha scaraventato a terra il medico, che per fortuna è atterrato sulla banchina. Il 51enne ha sbattuto la testa, ma non ha subìto danni cerebrali tant’è che è rimasto sempre cosciente.
TRASPORTATO in eliambulanza in Ancora è stato immediatamente operato, per ore: i colleghi sono riusciti a salvargli il braccio sinistro, la parte del corpo che più di tutte ha urtato il treno. Ora Barile ha fratture multiple, da stabilizzare, all’avambraccio; fratture costali multiple (sempre nel lato sinistro); un trauma facciale e una contusione alla milza che non si è rotta. Ma a differenza di altri potrà raccontare questa brutta avventura.
UN INCIDENTE dovuto al mancato rispetto delle norme di sicurezza unito alla disattenzione personale. E’ questa la versione ufficiale di Trenitalia fornita per bocca di Giuseppe Angelini, ufficio stampa regionale di Ferrovie dello Stato, che declina qualsiasi responsabilità da parte dell’azienda partecipata. «Questo signore, che mi auguro stia bene, non è stato risucchiato dal treno ma investito: purtroppo era in una posizione dove non poteva essere».
Al di là della linea gialla?
«Sì. Il problema è che qui sembra che sia il treno ad essersi trovato nella posizione sbagliata. Ma il treno passa sui binari. E ci passa rispettando tutte le condizioni di sicurezza».
Cos’è successo quindi?
«E’ successo che questa persona, purtroppo, parlava al cellulare, era girata di spalle, era oltre la linea gialla. Il macchinista del Frecciabianca si è accorto, ha azionato la frenatura e ha fischiato parecchie volte per avvisare il passeggero. Ma questo era distratto dalla telefonata».
A che velocità transitava il Frecciabianca?
«Il treno non doveva fermare nella stazione di Fano, quindi andava ad una velocità normale (tra 140/170 chilometri all’ora, ndr), quella imposta dal treno e dalla linea, in assoluto rispetto delle condizioni di sicurezza. Quando il treno non ha fermata passa in stazione a quel tipo di velocità che è corretta e sicura per tutti. Nessun risucchio, quindi. Il passeggero è stato agganciato dal treno perché si trovava dove non doveva essere».
In quello stesso momento in stazione è passato un altro treno ad alta velocità. Molti si sono lamentati del vortice d’aria creatosi...
«Il fatto che passino due treni contemporaneamente è assolutamente normale, succede sull’Adriatica come su altre linee. Non è che creino l’effetto centrifuga. Tutto si svolge sempre in condizioni di sicurezza assoluta. Anche nel caso di lunedì a Fano tutto è accaduto nel più assoluto rispetto della norma: sia la velocità dei convogli che transitavano, sia il fatto che si incrociassero sui due binari. L’incrocio di due treni ad alta velocità non crea problemi di nessun tipo, ovviamente se uno non sta oltre la linea gialla».
Tiziana Petrelli
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