Bologna, 26 febbraio 2021 - Come ogni venerdì, è arrivato l'esito del monitoraggio settimanale del Ministero della Salute e Istituto Superiore di Sanità sull'andamento della pandemia da Coronavirus nelle diverse regioni. Collegato a questo, sono stati annunciati i cambi di fascia nelle varie zone. L'indice di contagio Rt, che a livello nazionale si attesta a 0,99 come la settimana scorsa, in 10 regioni il valore supera la soglia di rischio 1.
AGGIORNAMENTO Romagna in zona arancione scuro da martedì, scuole chiuse
Aggiornamento Bollettino Covid in Emilia Romagna del 27 febbraio: cresce la percentuale dei positivi
Le Marche, la Lombardia e il Piemonte passano ufficialmente alla zona arancione, mentre la Basilicata e il Molise vanno in zona rossa. Sardegna in zona bianca: è la prima regione in Italia. A differenza delle scorse settimane, i cambi di colore scatteranno - a seguito di specifica ordinanza del ministro della Salute Roberto Speranza - dal lunedì e non prima, come ha annunciato ieri la ministra degli Affari regionali, Mariastella Gelmini durante l'incontro con le Regioni. Di fatto, quindi, come avevano chiesto gli enti locali. "Così aiutiamo anche le attività economiche che non perderanno il weekend di lavoro", dice Gelmini.
Tornando al monitoraggio settimanale, si conferma per la quarta settimana consecutiva un peggioramento nel livello generale del rischio. Aumenta il numero di Regioni classificate a rischio alto (da una a cinque: Abruzzo, Lombardia, Marche, Piemonte, Umbria) mentre diminuisce il numero di quelle classificate a rischio moderato o basso.
L'epidemia "dopo un iniziale lento peggioramento, entra questa settimana nuovamente in una fase in cui si osserva una chiara accelerazione nell'aumento dell'incidenza nazionale", recita il documento Iss-Ministero della Salute.
L'incidenza dei casi in Italia sale a 145,16 per 100.000 abitanti (15/02/2021-21/02/2021) contro 135,46 per 100.000 abitanti della scorsa settimana (08/02/2021-14/02/2021) e si allontana ancora da livelli (50 per 100.000) che permetterebbero il completo ripristino sull'intero territorio nazionale dell'identificazione dei casi e tracciamento dei loro contatti.
"Alla luce dell'aumentata circolazione di alcune varianti virali a maggiore trasmissibilità e del chiaro trend in aumento dell'incidenza su tutto il territorio italiano - si sottolinea nel rapporto Ministero/Iss - sono necessarie ulteriori urgenti misure di mitigazione sul territorio nazionale e puntuali interventi di mitigazione e contenimento nelle aree a maggiore diffusione per evitare un rapido sovraccarico dei servizi sanitari".
"E' fondamentale - aggiunge il documento - che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile".
Aumenta il numero delle regioni e delle province autonome che hanno un tasso di occupazione in terapia intensiva sopra la soglia critica: 8 contro le 5 della settimana precedente. In alcune regioni il numero assoluto dei ricoverati in area critica ed il relativo impatto, uniti all'incidenza "impongono comunque misure restrittive" Il tasso di occupazione in terapia intensiva a livello nazionale continua ad essere alto ma sotto la soglia critica (24%). Aumentano i ricoveri in terapia da 2.074 (16/02/2021) a 2.146 (23/02/2021), stabile l'area medica.
L'età media dei casi di Covid diagnosticati in Italia è diminuita a 44 anni.
Regioni, i cambi di colore
Le Marche, come annunciato dal Governatore Francesco Acquaroli, sono tornate in zona arancione. Così come la Lombardia e il Piemonte. Due le regioni rosse: la Basilicata e il Molise che ne ha fatto richiesta. Sardegna in zona bianca. Tra le altre regioni, l'Emilia Romagna resta in zona arancione (con Bologna e provincia in arancione rafforzato da domani) e il Veneto è stato confermato in zona gialla.
Per valutare il cambio di colore le Regioni hanno chiesto al Governo una revisione dei parametri usati finora- tra i quali Indice Rt, numero dei casi, nuoi focolai, ricoveri, accesso al pronto soccorso, occupazione dei posti letto negli ospedali e nelle terapie intensive, la percentuale dei tamponi positivi e il tracciamento dei contatti.
L'idea è quella di raggiungere una maggiore flessibilità, i criteri della 'zonizzazione' per fasce potrebbero essere ad esempio consideati a livello provinciale.
Emilia Romagna: anche Bologna è arancione scuro
Oltre ai 14 Comuni dell'Imolese e ai limitrofi Ravennati, l’area metropolitana di Bologna, un milione di abitanti dall’Appennino alla Bassa, entrerà in zona arancione scuro (Pdf) da domani e per due settimane. La regione, con Rt pari a 1,1, resta in zona arancione.
Il provvedimento della Regione per il mini lockdown del Bolognese entrerà in vigore da domani, ma per la parte che riguarda l’istruzione sarà efficace solo da lunedì 1° marzo: da quel giorno saranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, e pure l’Università. Si torna alla didattica a distanza per tutti (l’unica eccezione sono i servizi educativi dagli 0 ai 3 anni e le scuole d’infanzia). Durata dell’ordinanza di viale Aldo Moro: fino a domenica 14 marzo.
I divieti sono stringenti: niente spostamenti nel comune di residenza o in comuni limitrofi (non si può uscire dal proprio comune nemmeno se è di popolazione inferiore ai 5.000 abitanti), salvo che per esigenze lavorative, situazioni di necessità come l’acquisto di beni e motivi di salute.
Vietato andare a trovare parenti e amici, anche nello stesso comune, una volta al giorno e stop ai trasferimenti nelle seconde case, salvo situazioni di necessità. Sospese mostre e musei e stop agli eventi e alle competizioni organizzati dagli enti di promozione sportiva, così come l’attività sportiva svolta nei centri sportivi all’aperto. Resta consentito lo svolgimento dell’attività sportiva solo in forma individuale e solo all’aperto.
Per quanto riguarda le attività economiche, sono consentite tutte quelle permesse nelle zone arancioni – comprese quelle di servizio alla persona come parrucchieri ed estetisti –, mentre bar e ristoranti potranno fare esclusivamente asporto e consegna a domicilio.
Marche in zona arancione
L’escalation di contagi detta la linea dura della giunta Acquaroli. Da domani scuole superiori 'chiuse' in tutte le Marche con la didattica a distanza integrata (Dad) al 100% fino al 5 marzo. Almeno. Ulteriore giro di vite ad Ancona e Macerata, province maggiormente segnate dai contagi, dove in dad vanno, sempre da domani, anche i ragazzi delle scuole medie (seconde e terze classi).
L’ordinanza il presidente della Regione, con questi provvedimenti, viene firmata oggi. Da lunedì torna la zona arancione per le Marche: il governo l'ha ufficializzato oggi, ma gli effetti (ristoranti e bar chiusi di nuovo anche a pranzo e spostamenti solo nel proprio Comune, per esempio) si avranno dal primo marzo.
A causa dell'aumento repentino dei contagi, 20 Comuni dell'Anconetano erano già in zona arancione.
Indice Rt Italia e delle regioni: ultime notizie
E' stabile l'indice Rt in Italia calcolato sui casi sintomatici a 0,99, stesso dato della scorsa settimana. E' quanto sarebbe emerso dalla riunione di oggi della Cabina di Regia. Il range stimato è 0,93-1,03, con il margine superiore che rimane dunque superiore a 1, come sette giorni fa. La scorsa settimana il range era 0,95– 1,07.
Dieci Regioni / Province autonome hanno un Rt puntuale maggiore di 1 (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia Romagna, Molise, Piemonte, Trento, Toscana e Umbria) di cui una (Basilicata) ha un Rt con il limite inferiore superiore a 1,25, compatibile con uno scenario di tipo 3.
Delle altre nove, cinque hanno un Rt nel limite inferiore compatibile con uno scenario di tipo 2. Le altre Regioni hanno un Rt compatibile con uno scenario di tipo uno. Lo rileva la bozza del monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute.
Ecco l'indice Rt di tutte le regioni e province autonome: Abruzzo, 1.13; Basilicata, 1.51; Calabria, 1.01; Campania, 1.04; Emilia Romagna, 1.1; Friuli Venezia Giulia, 0.83; Lazio, 0.94; Liguria, 0.94; Lombardia, 0.82; Marche, 0.98; Molise, 1.11; Piemonte, 1.02; provincia autonoma di Bolzano, 0.92; provincia autonoma di Trento, 1.07; Puglia, 0.95; Sardegna, 0.68; Sicilia, 0.71; Toscana, 1.19; Umbria, 1.07; Valle D'Aosta, 0.94; Veneto, 0.97.
Rezza e i focolai nelle scuole "Potrebbero essere conseguenza delle varianti"
"La regione Molise ci ha contattato e ha espresso la volontà di andare in zona rossa e in questi casi non possiamo che accogliere tale richiesta". Lo ha detto il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa al ministero della Salute. Poi parlando della situazione epidemiologica dice: "Oggi vediamo focolai nelle scuole che potrebbero essere conseguenza della diffusione delle varianti che infettano di più bambini, senza però sintomi gravi. L'infezione però decorre in maniera blanda nei bambini che tendono ad essere più infettati rispetto a quanto accadeva con i ceppi originali". Infine sui vaccini: "Bisogna stare molto attenti: quando ci si vaccina non è che l'effetto c'è subito, un giorno dopo, 2 o 3 giorni dopo. Magari" dopo la somministrazione "c'è la tendenza a un rilassamento dei comportamenti. Non è provata, ma è intuibile che possa esserci. Bisogna prestare molta attenzione".
Nuovo Dpcm, la bozza oggi alle regioni
La bozza del nuovo Decreto del presidente del Consiglio, in vigore dal 6 marzo fino al 6 aprile, con le nuove misure per contrastare la diffusione del Covid-19, è stata mandata oggi ai governatori, dunque in anticipo sulla scadenza di quello attuale. Un gesto di apertura alle Regioni, che hanno chiesto a più riprese di evitare decisioni 'last minute'.
Non sono previste riaperture, se non quella di cinema e teatri che potranno tornare ad accogliere spettatori dal 27 marzo in zona gialla. Dal 27 marzo ripartono anche i musei.