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Funghi, come evitare quelli tossici

Le 9 regole d'oro

Funghi porcini (StudioNord)

Bologna, 7 ottobre 2017 - Chiodini, finferli, russole. E poi i re della tavola: i porcini, delizia dell’Appennino. L’autunno è la stagione dei funghi. Ma chi vuole avventurarsi tra i boschi a caccia di prelibatezze deve fare attenzione ad evitare i funghi tossici.

Per chi sbaglia sono dolori: nausea, vomito, dissenteria e si può arrivare anche alla morte. Ogni autunno presenta il suo bollettino di guerra tra casi gravi o addirittura decessi. Proprio per questo l’Ausl di Reggio Emilia ha deciso di diffondere un vademecum: nove regole per evitare i funghi tossici.

«I metodi empirici che alcuni si ostinano ad adottare per verificare la commestibilità dei funghi, come l’uso di aglio che diventerebbe scuro in presenza di funghi velenosi o l’imbrunimento dell’argento, sono privi di fondamento – scrive l’Ausl di Reggio – e altrettanto falso è che si possano mangiare tutti i funghi che crescono sugli alberi, nei prati o sono mangiati dalle lumache».

L’Ausl ricorda inoltre che in caso di dubbio è bene far controllare i funghi raccolti all’ispettorato micologico.

Ecco quindi le 9 regole:

1 - Raccogliere solo funghi conosciuti come sicuri, integri e in buono stato; scartare quelli troppo maturi o troppo giovani, ammuffiti, fradici o invasi da vermi.

2  - I funghi vanno raccolti interi, senza tagliarli alla base, ma facendoli ruotare leggermente, avendo cura di non arrecare danno alla parte del fungo che rimane nel terreno.

3 - Portare sempre con sé un coltellino per pulire sul posto i funghi eliminando alla base del gambo terriccio, foglie o altro, facendo attenzione a non alterare i caratteri morfologici che sono fondamentali per il riconoscimento.

4 - I funghi poco conosciuti o dubbi vanno riposti in contenitori separati per evitare, nel caso fossero velenosi, la frammentazione e il mescolamento col raccolto, e trasportati integri per permetterne la corretta identificazione da parte dell’ispettorato micologico.

5 - Raccogliere per l’uso alimentare solo funghi che si conoscono perfettamente e, in caso di incertezza minima, evitarne il consumo.

6 - Usare recipienti rigidi e aerati come i cesti di vimini per mantenere i funghi integri e freschi e favorire la dispersione delle spore; evitare invece sacchetti di plastica o simili perché favoriscono la putrefazione e la formazione di veleni.

7 - Al rientro a casa ricontrollare con calma ogni esemplare raccolto.

8 - I funghi non raccolti, anche se riconosciuti non commestibili, non devono essere distrutti o calpestati perché hanno un ruolo importante nell’equilibrio del bosco.

9 - I funghi assorbono sostanze chimiche, pertanto evitare di raccoglierli lungo strade di intenso traffico, vicino a discariche e scarichi fognari, terreni coltivati e frutteti.