Bologna, 27 novembre 2020 - L’Emilia-Romagna tornerà gialla, ma solo dal 4 dicembre. Già da questa domenica, però, sarà ridotta l’ordinanza regionale sui negozi di medie e grandi dimensioni. Ancora per un po’, dunque, bar e ristoranti saranno aperti solo per l’asporto e le consegne a domicilio e verrà mantenuto il divieto di spostamento fra i Comuni se non per motivi di lavoro, salute o stato di necessità. Il coprifuoco nazionale dalle 22 alle 5 prosegue, come le altre limitazioni governative.
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È questo lo scenario più plausibile per i cittadini emiliano-romagnoli: dalla riunione odierna del ministero della Salute, a meno di colpi di scena che in viale Aldo Moro nessuno reputa credibili, non arriveranno cambi di colorazione per la nostra regione. Per avere uno schizzo di ‘pennarello’ più chiaro, infatti, non basta solo che siano passate due settimane dall’introduzione della restrizione (che, per noi, sarebbero in scadenza proprio in questi giorni); servono, altresì, due settimane sostanzialmente consecutive di dati positivi di fila. Questo significa che, lungo la via Emilia, maturerebbero a ridosso del 3 dicembre.
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I dati regionali sono buoni: l’indice Rt è passato da 1,6 a 1 (il numero descrive il tasso di contagiosità del coronavirus dopo l’applicazione delle misure anti Covid) e, dunque, si può dire che la misura della zona arancione abbia dato dei frutti.
«A dicembre dobbiamo però evitare il ‘Tana liberi tutti’, dobbiamo evitare che a gennaio-febbraio arrivi la terza ondata", ammonisce il governatore Stefano Bonaccini. La vera novità di queste ore, però, è l’allentamento dell’ordinanza in regionale che scade oggi a mezzanotte. Fino a ieri in tarda serata, il governatore ha incontrato sindaci e associazioni di categoria per fare il punto sulle misure.
La sensazione è che si allenterà la pressione sicuramente sui negozi di vicinato e sulle medie superfici di vendita; non era ancora chiaro, a tarda sera, cosa accadrà alle grandi, ma è meno probabile che vengano ‘liberate’. Resta da decidere anche il destino dei centri commerciali. Ricordiamo che per esercizi di vicinato si intendono quelli con superficie di vendita non superiore a 150 mq. nei comuni con meno di 10mila abitanti e a 250 mq. in quelli sopra i 10mila. Per esercizi di medie dimensioni si intendono invece quelli con superficie superiore ai limiti degli esercizi di vicinato e fino a 1.500 mq nei comuni con meno di 10mila abitanti e a 2.500 mq. nei comuni sopra la soglia dei 10mila abitanti. Si parla dunque di grandi catene, concessionarie, grandi magazzini e molto altro.
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L’ordinanza del 12 novembre aveva infatti bloccato nei giorni festivi e prefestivi le grandi e medie strutture di vendita e i negozi dei centri commerciali salvo che per la vendita di alimentari, per le farmacie, parafarmacie, tabaccherie ed edicole. Tutto chiuso invece nei festivi a esclusione di farmacie, parafarmacie, tabaccherie, edicole e generi alimentari.
Non dovrebbero essere modificate le misure anti assembramento sull’uso delle mascherine e sui mercati. Dovrebbe essere allentata, invece, la pressione su scuole di musica, ginnastica all’aperto e corsi individuali. Sul fronte scuola, la Regione – appena saremo zona gialla – vuole far tornare in aula anche gli studenti delle superiori: dunque non divieti oltre i vincoli fissati dal Dpcm.