Bologna, 28 marzo 2012 - UN SILENZIO assordante. Nessuno dalla Regione Emilia Romagna ritiene, per ora, di spiegare ai cittadini, di fornire chiarimenti sul meccanismo dei ricchi premi che il 90% di direttori e dirigenti dell’amministrazione percepisce ogni anno.

Sono benefit che possono arrivare fino a 30mila euro, come abbiamo scritto ieri, e che arrivano nelle tasche di 151 su 168 manager. In totale circa 2,5 milioni nel solo 2010. Sono tutti bravissimi oppure il meccanismo è talmente poco selettivo che diventa in pratica un’integrazione dello stipendio? E’ un dubbio di forma che è anche sostanza. Abbiamo chiesto interviste all’assessore al personale Donatella Bortolazzi, ai direttori, ai dirigenti, ai vertici della Regione. Abbiamo ricevuto un no su tutta la linea, mentre i grillini qui a fianco illustrano anch’essi diversi dubbi sulla trasparenza di questo scenario formalmente corretto ma politicamente incerto.

Sappiamo che l’assessore al personale ha idee molto precise ed è in grado di esprimere con chiarezza il punto di vista dell’amministrazione. I cittadini non protesteranno se qualcuno spiega loro tutti gli aspetti di questa vicenda, anche perché si tratta di un ente pubblico che spende soldi pubblici. Meglio un po’ di trasparenza in più (l’Emilia Romagna ne ha fatto una bandiera) che in meno. Noi rimaniano dello stesso parere: se un premio è tale il meccanismo deve essere selettivo. Se il benefit lo ottengono tutti in fotocopia e con estrema facilità allora è un’altra cosa.
 

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