Bologna, 23 novembre 2010 - La Regione sta deliberando un contributo ad Arpa perche’ dia una mano nei controlli ambientali sui cantieri Tav della stazione di Bologna. Dopo l’apertura della voragine nell’area dei lavori che costeggia via Carracci, e in attesa che il ministero dell’Ambiente rinnovi l’accordo per l’Osservatorio ambientale sul nodo di Bologna, la Regione decide per un “Supporto agli enti nelle valutazione dei dati di monitoraggio ambientale effettuato da Rfi sui cantieri dell’Alta velocita’ del nodo di Bologna”.

Lo ha spiegato stamane l’assessore regionale alla Sanita’, Carlo Lusenti, nel rispondere in aula a una domanda del consigliere della Federazione della sinistra, Roberto Sconciaforni, il quale, appunto, ha chiesto alla Giunta di verificare che nei cantieri si rispettino le norme e di riattivare l’Osservatorio. Quel cantiere, ha detto il consigliere, “ha sempre destato preoccupazioni, non solo per l’inquinamento acustico, ma anche per quello delle polveri sottili e per l’impatto sul sottosuolo”. Tant’e’ che gia’ prima del crollo del 15 novembre c’erano state denunce da parte degli abitanti della zona per crepe e lesioni sugli stabili e uno, addirittura e’ anche stato evacuato.


Nel replicare, l’assessore ha chiarito che gia’ il giorno dopo l’apertura della voragine in via Carracci, gli operatori del dipartimento di Sanita’ avevano fatto delle verifiche assieme ai Vigili del fuoco e ai tecnici di Italferr. E’ seguita una ispezione, sempre del Dipartimento, e un sopralluogo dell’Arpa, dal quale e’ risultato che “non ci sono effetti ambientali conseguenti al cedimento che e’ confinato all’interno del cantiere, comprese le crepe disseminate attorno alla superficie collassata”. 

L’Agenzia regionale per l’ambiente ha anche aggiunto che non serve predisporre particolari misure di sicurezza, a parte lo smaltimento delle acque che arrivano dalla falda contaminata da solventi alogenati. Per quanto riguarda l’Osservatorio (la convenzione e’ scaduta in febbraio) la Regione, la Provincia e il Comune hanno gia’ scritto al ministero dell’Ambiente chiedendo il rinnovo per un periodo di due o tre anni, ma anche se da Roma e’ arrivata l’intenzione di firmare, ancora gli enti locali attendono.
“Per garantire i livelli essenziali di controllo ambientale, dunque, arrivera’ il contributo all’Arpa”. Nell’apprezzare l’impegno di Viale Aldo Moro, Sconciaforni ha raccomandato che si effettuino “controlli costanti per la tutela di chi ci lavora, chi ci vive e ci ci passa, visto che anche con quel cratere, si dimostra che li’ la sicurezza non c’e’ a sufficienza”.