Civitanova Marche (Macerata), 17 novembre 2012 - I Carabinieri del Reparto Operativo di Macerata e della Compagnia di Civitanova Marche hanno sottoposto questa notte a fermo, disposto dal pm Andrea De Feis della Procura di Macerata, 4 albanesi dediti alla commissione di reati in danno di ville ed abitazioni.

Un’attività che è frutto delle incessanti investigazioni che il Comando Provinciale dell’Arma di Macerata, guidato dal Colonnello Marco Di Stefano, sotto la direzione della magistratura del capoluogo, sta conducendo in ordine ai numerosi episodi predatori commessi nel territorio provinciale e regionale. Una lunga scia di furti e rapine in villa, sotto l’obiettivo degli investigatori dell’Arma, commesse anche con violenza nei confronti delle vittime. Dei quattro albanesi, due erano attivamente ricercati dalle forze di polizia del paese perché oltre ad essere responsabili di episodi del genere erano anche destinatari di ordini di custodia cautelare emessi da magistrature del nord Italia.

Le identità, al momento non rivelabili per non compromettere le indagini in atto, erano mascherate da numerosi alias che il sistema afis ha svelato, consentendo di additare loro anche altre misure cautelari pendenti. Sono personaggi estremamente pericolosi che, anche in queste ore, stavano mettendo a segno colpi nelle Marche.

Si appoggiavano in un appartamento di via Monfalcone a Civitanova, preso in affitto da circa un mese. Utilizzavano una BMW station wagon e una Fiat Stilo di colore scuro, rubate a Corridonia e Tolentino ma con targhe riciclate che non risultavano ancora rubate, al cui interno è stato rinvenuto un armamentario di attrezzi (alcuni sono visibili nelle foto) per offendere ma anche per lo scasso. Inquietante il rinvenimento di un pugnale con tirapugni, di un proiettile di pistola nonché di fascette in plastica analoghe a quelle servite ad immobilizzare molte vittime delle rapine. Ma anche frullini, cacciaviti e punteruoli che possono essere utilizzati per scardinare le serrature e piombare nelle abitazioni. La conferma che non utilizzassero i cellulari è stata data dal rinvenimento di ricetrasmittenti.

Sono stati bloccati ieri pomeriggio alle 17 appena usciti da casa con al seguito il kit (fascette e cacciaviti) per commettere verosimilmente rapine. Bloccati con un blitz decisamente impegnativo messo a segno da una trentina di carabinieri che, da giorni, li stavano monitorando. Nonostante accerchiati, mentre erano appena saliti a bordo di una Peugeot di piccola cilindrata utilizzata per gli spostamenti verso i “veicoli sporchi” hanno tentato di opporre resistenza persino quando erano braccati. Uno di loro, dopo una fuga a piedi in via Sabotino, è stato inseguito, bloccato ed ammanettato.

In nottata dopo l’interrogatorio condotto nella Caserma Piermanni, il magistrato ha emesso il decreto di fermo e i quattro sono stati associati alla casa circondariale di Ancona. L’attività dell’Arma e della Procura di Macerata, con i 4 fermi, segna un passo importante nelle investigazioni sui più gravi reati predatori che hanno colpito questo territorio dall’inizio dell’anno.