Cesena, 3 luglio 2016 - VACCINI obbligatori per l’accesso ai nidi. Ce l’ha fatta Alice Pignatti la mamma di Cesena che lo scorso ottobre su charge.org aveva chiesto al ministro della Salute Beatrice Lorenzin proprio che i vaccini fossero resi obbligatori nelle comunità scolastiche. La Pignatti con la sua petizione ha raggiunto in poco tempo oltre 30mila adesioni.
Alice siamo ad un passo dalla legge.
«Abbiamo vinto. questa è la risposta che ci aspettavamo. Le istituzioni devono proteggere i cittadini da emergenze sanitarie, come quella che stiamo vivendo in questi anni».
Quale emergenza?
«In Emilia Romagna la percentuale dei bambini che accedono il piano di vaccinazione programmato è scesa sotto il 95 per cento. E’ diminuita la copertura vaccinale nella società, si tratta di un fenomeno gravissimo».
Quindi?
«Se diminuiscono i vaccinati, aumentano le possibilità che malattie, ormai molto ridotte nella loro diffusione o debellate, possano ritornare. In troppi sottovalutano, ad esempio, la gravità delle conseguenze della Pertosse o del Morbillo».
Come è accaduto per sua figlia giusto?
«Sì. La mia bambina a sei settimane di vita ha contratto la Pertosse da un bambino non vaccinato. Siamo stati ricoverati in ospedale. Per oltre un mese ha avuto deficit respiratori e diventava cianotica».
Ora sta meglio?
«Siamo stati molto fortunati; sono stati mesi durissimi, purtroppo la pertosse non si cura, si può solo attendere che faccia il suo decorso, ma per un neonato è una malattia veramente pericolosa, come lo è il morbillo».
La Regione con questa legge interverrà solo sugli asili nido.
«Sì, mi sembra già un buon punto di partenza. La legge prevede l’introduzione della vaccinazione obbligatoria contro poliomelite, difterite, tetano ed epatite B per l’iscrizione».
Ma gli altri vaccini?
«Occorrerà valutare anche le altre vaccinazioni. Si parla di vaccini obbligatori e raccomandati, ma in realtà questa definizione è obsoleta e credo infatti che sia quanto mai impellente una revisione di questa terminologia».
Quindi?
«Il passo successivo è quello di eliminare queste distinzioni che generano solo confusione. Ma non è un’operazione che può fare la Regione, dev’essere compiuta dal Sistema Sanitario Nazionale».
Tornando alla legge: molti non credono nelle misure coercitive.
«Credo che per tutelare la salute pubblica sia necessario imporre delle misure. E’ stato fatto anche in passato».
Ad esempio?
«E’ stato introdotto l’obbligo del casco per i conducenti di motocicli. Oppure è stato vietato di fumare in luoghi pubblici. Nessuno ha avuto da ridire su queste leggi che tutelano la salute dell’individuo».
Ma la libertà di scelta?
«I genitori sono ancora liberi di non vaccinare; tuttavia dovranno tenere in considerazione che se desiderano far entrare all’interno di una comunità scolastica il proprio bambino, sarà necessario proteggerlo dal rischio di contrarre malattie attraverso un’azione preventiva, come quella vaccinale, che consente di proteggere anche gli altri bambini che frequentano la scuola».
Qual è il prossimo passo?
«IoVaccino, la pagina facebook da me aperta, si costituirà associazione nazionale e organizzerà campagne di comunicazione per rispondere ai dubbi e alle paure dei genitori».