Bologna, 12 dicembre 2015 - ‘Essere preti è come andare in bicicletta’. Questo il titolo di una recente meditazione condotta da monsignor Matteo Maria Zuppi (FOTO) ai giovani preti della diocesi di Civitavecchia. Oggi il prelato romano diventa ufficialmente il 120esimo vescovo di Bologna, ma sebbene arrivi in una delle arcidiocesi più prestigiose all’interno della Chiesa, non sembra intenzionato a rinunciare a quelle abitudini che come ausiliario di Roma gli hanno consentito di mescolare un nobile servizio con la necessità di essere sempre vicino a chi sta ai margini.
Tra gli scatoloni spediti a Bologna, c’è anche una bicicletta che Zuppi utilizzerà per i suoi spostamenti in città e l’itinerario più frequente sarà ovviamente quello tra la Casa del Clero, dove dimorerà, e Via Altabella, dove ha sede la curia petroniana. In ogni caso, sebbene voglia essere il vescovo della «teneressa», il nuovo pastore qualche cortese bacchettata l’ha già distribuita.
Spesso viene descritto come un prete di strada, ma altrettanto frequentemente non per perde occasione per sottolineare come sarebbe meglio dire che è un prete per strada. L’uso del ‘per’ al posto del ‘di’ è una distinzione sottile, ma c’è tutta la sostanza di chi sa che dare risposte pratiche e non solo di principio ai problemi quotidiani delle persone è alla base del servizio episcopale.
Dopo il teologo Biffi e dopo il moralista Caffarra, sulla cattedra episcopale è arrivato un esperto di pastorale. Le tre dimensioni non sono in conflitto, ma sarà interessante vedere quella che sarà la risposta del clero bolognese, ad un arcivescovo che chiede ai sacerdoti di uscire dalle parrocchie e di andare a visitare i malati, stare nei cortili e preoccuparsi dei più poveri.
Che Zuppi sia un vescovo a cui piaccia stare in cammino lo si vede anche da come è stato stilato il programma del suo ingresso: dalle 10,45, quando al santuario di Boccadirio incontrerà le parrocchie della montagna, alle 15, orario previsto del suo arrivo sotto le Due Torri, visiterà quattro luoghi legati alla sofferenza, fermandosi a pranzare con gli ospiti della Casa della Carità di Borgo Panigale. Nonostante ciò Zuppi ha già scartato, nella sua prima intervista, rilasciata al Carlino, la definizione di progressista.
«Tutti i cristiani devono essere conservatori nell’amore per la Chiesa e in virtù di quell’amore essere missionari verso gli altri, soprattutto i più bisognosi». Dalle Due Torri partirà la processione verso la Basilica di San Petronio, dove il nuovo arcivescovo dove verrà letta la bolla papale che ufficialmente lo insedia. Dopo la Santa Messa e la prima benedizione solenne, nuova processione verso San Pietro, dove verrà aperta la porta santa, dando vita al Giubileo della Misericordia anche in città.