Bologna 31 luglio 2013 - Basterebbe consultare Wikipedia, l’enciclopedia libera di Internet, quella che risponde, più o meno esattamente, a ogni nostro dubbio. Basterebbe consultare Wikipedia alla voce Martina Grimaldi per scoprire che questa dolce ragazza, nata alla Bolognina quasi venticinque anni fa, ha già vinto una valanga di medaglie nel nuoto di fondo. Prendete nota: il bronzo alle Olimpiadi di Londra nel 2012; due ori mondiali, più un argento e un bronzo; due ori continentali assieme a un argento e due bronzi; nove titoli italiani (Wikipedia ne riporta solo sei). Proprio così, questa dolce, e un po’ timida, ragazza che è Martina ha già messo nella bacheca di casa tutti questi allori. Senza contare poi le gare più o meno ufficiali in cui con la sua possente bracciata è arrivata al traguardo prima delle altre.
Una campionessa così forte Bologna non la coccolava da diverso tempo. E allora viene subito da pensare ad Alberto Tomba, il campionissimo per eccellenza sotto le Due Torri, icona quasi irraggiungibile con i suoi 3 ori e i due argenti olimpici e con i suoi due mondiali conquistati nello sci. Viene da pensare ad Alex Zanardi, che ha conquistato due ori e un argento paralimpici più un secondo posto ai mondiali di handbike: imprese che vanno oltre al significato sportivo.
Viene da pensare al Bologna che vinse lo scudetto nel ’64, al compianto Giacomo Bulgarelli che era il simbolo di quella squadra che all’Olimpico battè l’Inter nel famoso spareggio. Viene da pensare all’avvocato Porelli, che amplificò in Italia e in Europa il mito della Virtus. Viene da pensare a Pierluigi Collina, arbitro di classe sopraffina, che diresse la finale del mondiale 2002, vinta dal Brasile di Ronaldo. Viene da pensare a Marco Di Vaio, simbolo di quel Bologna che fu più forte dei venti del fallimento da cui stava per essere travolto. Viene da pensare che Martina Grimaldi potrebbe ben figurare al fianco di questi personaggi, che hanno tenuto alto il nome di Bologna, diventandone i migliori ambasciatori in ogni angolo del mondo. E che la città ha voluto ringraziare premiandoli con il Nettuno d’Oro. Ecco, viene da pensare che forse è giunto il momento che il sindaco Virginio Merola prenda in considerazione di premiare Martina: per i successi, per i sacrifici, per la determinazione, per l’esempio sportivo. E perché con lei, Bologna sta scrivendo un’altra bella pagina di storia.
Franco Caniato
Merola 'ascolta' il Carlino: il Nettuno d'oro alla Grimaldi
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