Bologna, 2 aprile 2016 - È una istituzione della cultura ed esiste dal 1972. Tutti i musicisti, e non solo loro andavano ad acquistare lì i dischi. Ha resistito con passione alle crisi che hanno attraversato il mercato dei consumi legati all’intrattenimento, e, soprattutto ha sempre cercato di reagire all’irreversibile decadenza dei supporti fisici della musica, conseguenza dell’avvento della rivoluzione digitale. Ma nulla ha potuto di fronte alle regole inflessibili del mercato immobiliare. Così, a fine maggio in via Ugo Bassi si abbasseranno per sempre le vetrine di uno dei negozi culto di Bologna, il ‘leggendario’ (per una volta l’espressione è d’obbligo), Ricordi (foto), l’unico, vero, grande negozio di dischi ‘generalista’ che ancora viveva in città.
Una decisione improvvisa, che ha colpito di sorpresa i tanti dipendenti, che sono però subito stati rassicurati dalla proprietà (Ricordi appartiene a Feltrinelli) sul loro futuro. Nessuno andrà a casa. Saranno tutti reintegrati negli altri punti vendita presenti in regione e a Bologna.
Rimarrà deluso chi si aspetta maxi svendite del grandissimo patrimonio di cd e dvd negli scaffali del negozio. Non ci saranno infatti saldi da ‘fine attività’ perché tutto il materiale presente nel vecchio e bellissimo magazzino sotterraneo di via Ugo Bassi verrà indirizzato, dopo un lavoro di catalogazione che dovrebbe durare 15 giorni, a un deposito centrale milanese di Feltrinelli e da lì smistato poi nei diversi negozi in giro per l’Italia.
Cosa rimarrà a Bologna del patrimonio di titoli che fanno bella mostra nello spazio in centro? Un piccolo punto vendita Ricordi dovrebbe riaprire all’interno del negozio Feltrinelli in via dei Mille, con una buona selezione di dvd e una più contenuta di dischi.
Soddisfazione tra i dipendenti di Via Ugo Bassi, che non perderanno il posto di lavoro anche se alcuni di loro saranno costretti a viaggiare fuori città per raggiungere la nuova sede che sarà assegnata.
I motivi di una decisione così rapida? «Si è arrivati a questa decisione – dicono dall’interno di Ricordi – non per la difficoltà, che è reale, del settore discografico. I tanti decessi di musicisti famosi avvenuti negli ultimi tempi, ad esempio la scomparsa di David Bowie, avevano considerevolmente ravvivato le vendite. Il vero problema è una richiesta, da parte della proprietà, di un innalzamento considerevole del canone mensile di affitto».
Una cifra evidentemente troppo alta che, invece, è sembrata possibile a una multinazionale dell’abbigliamento (leggi) che, una volta terminata la catalogazione dei materiali in deposito, inizierà i lavori di sistemazione interna per aprire subito dopo.