Bologna, 11 gennaio 2014 - SOLO i numeri sono da far girare la testa. Cinquecento milioni di investimento, uno stabilimento nuovo di zecca pronto nel 2016, trenta miliardi di unità prodotte una volta a regime. E soprattutto, seicento nuovi posti di lavoro in arrivo. Ma la portata dello sbarco annunciato dalla multinazionale del tabacco Philip Morris a Crespellano, alle porte di Bologna, non può essere riassunto solo dalle cifre.
LA NOTIZIA, in un territorio che sta pagando prezzi altissimi alla crisi economica (nel 2013 altre 10mila persone sono rimaste a casa), ha avuto l’effetto di una scarica elettrica. Proprio all’indomani dell’appello del presidente di Confindustria Emilia Romagna, Maurizio Marchesini: «Chiediamo alla politica di trasformare il 2014 nell’anno degli investimenti».
Detto e fatto. L’interessamento di Philip Morris era noto da tempo, ma i numeri dell’intesa confermano che il lavoro sotto traccia portato avanti da istituzioni e realtà di categoria ha funzionato. «Una vera good news in un momento difficile», la gioia dell’assessore regionale Gian Carlo Muzzarelli, «un risultato straordinario», per il vicepresidente provinciale Giacomo Venturi. Anche la Cgil si è accodata al corteo di festeggiamenti: «Oggi è uno di quei rari giorni da brindisi».
Bologna ha ‘bruciato’ la concorrenza di altri siti produttivi francesi e tedeschi. Certo, partiva con un vantaggio importante. Philip Morris ha a Zola Predosa, a pochi chilometri dal capoluogo emiliano, la fabbrica per filtri all’avanguardia di Intertaba, da cinquant’anni partner fedelissimo della multinazionale del tabacco. L’azienda ha espresso la volontà di ampliare la propria produzione, ma a patto di ricevere una risposta in tempi certi. E ha scelto di restare a Bologna, anche perché «l’area offre grandi infrastrutture e soprattutto l’accesso a eccezionali talenti», come ha spiegato il ceo, André Calantzopoulos.
DALL’ITALIA, Philip Morris lancerà sul mercato internazionale un prodotto «a rischio ridotto» di nuova generazione. Il nuovo stabilimento, primo in Europa e nel mondo, sarà costruito in due anni e a regime conta di raggiungere 30 miliardi di unità prodotte. Nel frattempo, a breve si partirà con una struttura ‘pilota’ a Zola Predosa: le prime assunzioni sono già state fatte e le macchine installate.
Federico Del Prete
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