Bologna, 3 ottobre 2012 - La Finanza è tornata questa mattina in Regione, negli uffici dei gruppi consiliari dell’Assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna per acquisire altri documenti. Gli investigatori delle fiamme gialle sono tornati per proseguire il lavoro iniziato ieri su mandato della Procura che indaga contro ignoti per peculato.
I militari hanno chiesto ai gruppi consiliari le ‘pezze d’appoggio’ ai rendiconti delle spese sostenute durante la legislatura in corso. è probabile che il lavoro delle fiamme gialle proseguirà anche nei prossimi giorni.
La rendicontazione relativa alla precedente legislatura, invece, è già nelle mani della guardia di finanza, ma solo in formato digitale. Anche l’acquisizione della documentazione cartacea, oltre 400 faldoni, dovrà avvenire nei prossimi giorni.
La Guardia di Finanza lascia la Regione Emilia-Romagna, dopo aver raccolto sette scatoloni di documenti contabili: due dall’Udc in mattinata e cinque dal Pdl nel pomeriggio. “Per oggi abbiamo finito”, si limitano a dire i finanzieri lasciando viale Aldo Moro. A ritirare i faldoni erano in due: un maresciallo e un ufficiale donna delle Fiamme gialle.
Il gruppo del Pdl in particolare ha consegnato una trentina di faldoni, con tutti i documenti relativi a contratti di collaborazione, affitti e consulenze dal 2010 a oggi, fotocopiati tutti in mattinata. Consegnate anche le carte del 2012, anche se non sono state ancora vidimate dai revisori dei conti. “Abbiamo consegnato tutta la documentazione in originale relativa a questa legislatura”, conferma a sua volta Silvia Noè, consigliera regionale dell’Udc, che ha ricevuto la visita dei finanzieri in mattinata. “Sono serena- assicura Noè- perchè questo è il nostro dovere in un contesto nazionale che vede situazioni anomale. L’Emilia-Romagna deve contribuire a essere piu’ trasparente”.
La Gdf, che anche oggi ha lasciato viale Aldo Moro passando per i garage per evitare cronisti e riflettori, tornerà a fare visita in Regione venerdì. Tra i gruppi che sono in agenda venerdì c’è anche quello del Movimento 5 stelle, che nel frattempo ha scatenato un ‘caso’ passando al ‘Fatto quotidiano’ alcune cifre relative ad alcune spese sostenute dal presidente dell’Assemblea legislativa, Matteo Richetti, per l’utilizzo di auto blu. Il ‘caso’, pero’, è di fatto arrivato prima al giornale che agli inquirenti: le carte su Richetti, a quanto si apprende, non sono state consegnate agli ufficiali delle Fiamme gialle. Nè ne è stata informata preventivamente la Procura.
Gli esponenti del Movimento 5 stelle, che pure ieri mattina avevano preannunciato agli uomini della Gdf l’intenzione di consegnare alcuni documenti rilevanti (senza specificare su cosa), a quanto si apprende nel pomeriggio avrebbero richiamato per dire che, per il momento, non intendevano piu’ farlo. Il motivo si è capito questa mattina, visto che le 'carte' in questione sono finite sul ‘Fatto’ a sostegno delle accuse contro Richetti. In Procura, per ora, sulle spese dell’Assemblea legislativa non si sta lavorando. Nè ci sta lavorando la Gdf.
Del resto, fanno notare gli inquirenti, basta andarsi a rileggere l’ordine di esibizione di atti consegnato l’altra mattina ai piani alti di viale Aldo Moro per ricordarsi che le carte relative alle spese dell’Assemblea legislativa non sono tra quelle richieste.
Venerdì, però, è già in programma la visita (tra le altre) delle Fiamme gialle al Movimento 5 stelle per ritirare i faldoni di documenti contabili. Se in quest’occasione i ‘grillini’ decideranno di consegnare alla Gdf le carte relative alle spese di Richetti per l’auto blu, non è escluso che poi, successivamente, gli inquirenti decidano di metterci le mani e analizzarle.
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