REDAZIONE BOLOGNA

Va in ospedale con la moglie morta, trattenuto in caserma

San Giovanni in Persiceto, l’uomo ha detto di aver tentato di rianimarla dopo che lei si era impiccata. La coppia ha due figli piccoli

Carabinieri in azione

Carabinieri in azione

San Giovanni in Persiceto (Bologna), 12 gennaio 2016 - Ha portato con sé la moglie di 29 anni ormai morta e si è presentato all’ospedale di San Giovanni in Persiceto intorno alle due di notte.

“Ho tentato di rianimarla – avrebbe raccontato l’uomo 36enne, anche lui italiano, ai sanitari - dopo averla trovata impiccata in garage”.  L'allarme è scattato immediatamente e i sanitari hanno avvisato subito i carabinieri del posto.

Nel racconto del marito sarebbero però emerse alcune incongruenze anche se la corda è stata effettivamente ritrovata in garage e l’uomo è stato trattenuto nella caserma dei carabinieri, per accertamenti. La coppia ha due bambini piccoli. Al momento non risulta che la moglie fosse in cura per problemi di depressione. E' in corso la ricognizione cadaverica dirà se la causa della morte della donna è compatibile con la ricostruzione resa dal marito.

Al momento non ci sono ipotesi investigative diverse dal suicidio per la morte della donna. Dal primo accertamento del medico legale risulta infatti esserci compatibilità tra la lesione sul collo della donna e l'impiccagione. L'uomo, di origine campana e con precedenti tra cui una condanna passata in giudicato per violenza sessuale di gruppo nel 2005, a otto anni e sei mesi, è nella caserma dei carabinieri, sentito come persona informata sui fatti dal Pm Stefano Orsi. 

La coppia, genitori di due bimbi piccoli, pare avesse un rapporto non semplice e risiedeva da circa un anno nel paese della pianura bolognese. L'uomo avrebbe riferito di essersi accorto nella notte che la donna non era a letto, di averla inizialmente cercata poi di essersi assopito. Si sarebbe quindi in seguito di nuovo alzato e allora l'avrebbe trovata nel garage, impiccata con una corda ad un gancio. Avrebbe sciolto il nodo e tentato di rianimarla. Poi, verso le 2.30, l'ha caricata in auto e l'ha portata al pronto soccorso: qui, al primo infermiere incontrato, avrebbe detto che la donna era svenuta.

Ma a quel punto pare fosse già cadavere e i medici hanno invano tentato manovre rianimatorie per mezz'ora. Si sta cercando di capire se i due abbiano avuto una discussione ieri sera. Il racconto dell'uomo, che non ha chiamato soccorsi e forze dell'ordine, ha destato alcune perplessità per la tempistica con cui si è attivato e per quello che ha detto al personale sanitario.