Bologna, 17 dicembre 2015 - Doveva arrivare a 95 milioni di euro e poi fermarsi, il fondo Pai, Parchi agroalimentari italiani, nato per sostenere la nascita di Fico Eataly World. E invece con l’aumento della quota dei periti agrari, resa nota ieri dal presidente del Caab Andrea Segrè, la cassaforte di Fico è arrivata a contenere addirittura 141 milioni di euro (sui 400 milioni di capienza massima).
Una cifra che somma i due comparti: quello di Fico, comprensivo del valore dell’immobile, per un totale di circa 110 milioni, e quello della nuova area mercatale, che a proposito aprirà i battenti a metà gennaio con il trasferimento dei grossisti.
«Nella raccolta c’è stato uno sprint importante negli ultimi mesi – ammette Paolo Scordino, ad di Prelios, la sgr che cura la raccolta –. Un balzo iniziato nel momento in cui il progetto Fico si è diffuso e gli investitori hanno cominciato a coglierne l’avanguardia».
Della cifra totale – si diceva – fanno parte i 55 milioni di patrimonio immobiliare del Comune, ovvero il Caab in sé. Il resto – 86 milioni –, è denaro liquido. Con le casse previdenziali degli ordini professionali che ormai hanno superato il peso degli investitori bolognesi che due anni fa diedero il via al progetto.
La parte del leone la fanno i medici e gli odontoiatri di Enpam, che da soli hanno investito 14 milioni. «Così tanto – spiega il presidente Alberto Oliveti –, perché crediamo non ci possa essere un reale sviluppo del Paese se non si lavora per migliorare le condizioni di vita delle persone attraverso la divulgazione delle buone pratiche alimentari. E poi perché i nostri soldi, che rappresentano le pensioni dei medici e degli odontoiatri, devono essere investiti in un progetto remunerativo, e Fico lo sarà, grazie alla sua parte commerciale. L’unione dei due aspetti è per noi la quadratura del cerchio».
A Fico i medici di base, i pediatri e gli odontoiatri stanno lavorando anche nella realizzazione di alcuni ‘corner’, luoghi fisici che gestiranno all’interno del parco per fare divulgazione scientifica ed educazione alimentare. E nel quadro della loro presenza bisognerebbe infine considerare l’aspetto di controllo, visto che le casse previdenziali esprimono già un rappresentante nel comitato scientifico del parco, con Stefano Zingoni, presidente della Fimmg (il sindacato dei medici di base), e uno in quello consultivo con lo stesso Oliveti.
Un vero e proprio parlamentino del fondo Pai, proprietario di Fico, presieduto da Segrè (come quello scientifico) e composto dal presidente della Camera di Commercio, Giorgio Tabellini, l’ad di Fico, Tiziana Primori, il direttore del Caab, Alessandro Bonfiglioli, Fabio Roversi Monaco di Banca Imi, Giuseppe Geda (Epap) e Ezio Castiglione (Prelios).