Bologna, 9 dicembre 2017 - I redditi dei bolognesi nel 2015 aumentano leggermente ma quasi la metà della ricchezza è degli over 60 e i giovani sono più in difficoltà rispetto al 2002, anno di riferimento reddituale di medio periodo. Sono alcune delle conclusioni di uno studio dell’Ufficio di Statistica del Comune di Bologna sulle dichiarazioni presentate nel 2016 dalle persone fisiche per i redditi 2015. «Da oltre un decennio il Comune monitora l’andamento dei redditi», spiega l’assessore al bilancio Davide Conte, che segnala quattro informazioni, «tre positive e una negativa»: «una leggera crescita del reddito medio procapite»; si attenua «il divario tra il reddito medio prodotto dalle donne e quello prodotto dagli uomini», che resta comunque alto; aumenta il reddito medio degli anziani (e qui si attenua il divario di genere); «l’elemento più critico è il progressivo impoverimento delle classi di reddito già povere e in particolare un calo significativo dei redditi dei cittadini più giovani». In termini di bilancio, «in linea con quanto emerge dai dati, abbiamo aumentato le risorse per il sociale e per le giovani generazioni». In termini di politiche «è importante incrociare queste analisi con i servizi», a partire dal progetto ‘Insieme per il lavoro’ del Comune con la Diocesi e l’imprenditoria. Nel 2015 a Bologna, rileva il Comune in una nota, sono stati dichiarati 7,326 miliardi di euro di imponibile Irpef, contro i 7,226 miliardi dell’anno precedente. Il numero dei contribuenti si attesta a 293.587: in aumento la fascia 45-59 anni e, meno, gli over 75. Tiene la classe fino a 29 anni, in calo sostenuto la fascia 30-44 e 60-74 anni. Il reddito medio imponibile è 24.955 euro, contro i 24.628 del 2014. Fra le grandi città
Bologna è al terzo posto nel reddito medio (prima è Milano). I contribuenti under 30 sono l’8,6% e dichiarano il 3,7% dei redditi complessivi. I contribuenti over 60 sono invece il 40% e dichiarano il 42,8% dell’ammontare complessivo. Nel 2002 i contribuenti under 30 erano l’11,5% e dichiaravano il 6,2% dei redditi, quelli over 60 erano circa uguali nel numero ma detenevano in percentuale meno ricchezza (36,4%). Oltre al divario di genere e fra generazioni, c’è «una marcata polarizzazione territoriale che evidenzia i redditi più elevati nelle zone Colli, Galvani, Marconi e Murri, mentre i valori più bassi si trovano nelle zone della periferia ovest e nord, con i minimi registrati in Bolognina e a San Donato». In base alla nazionalità, «il numero degli italiani tra il 2014 e il 2015 è sceso da 253.680 a 253.098, mentre quello degli stranieri è salito da 27.867 a 28.634. Dunque il 10,2% dei contribuenti residenti in città risulta straniero e la percentuale sale al 16,3% tra gli under 60. Nel 2002 il numero di contribuenti stranieri era molto più basso, pari soltanto al 3,5% del totale». Inoltre, «gli italiani dichiarano in media circa 21.000 euro, gli stranieri poco più di 10.000». Oltre 88.500 famiglie di contribuenti sono composte da una sola persona (circa 20.000 euro di reddito mediano), seguono le famiglie di due componenti (il reddito mediano pro capite scende a poco più di 17.600 euro), di 3 o più componenti con un reddito pro capite via via più basso.