Bologna, 26 marzo 2014 – Il grande evento, la rete, la qualità. Sono questi i capisaldi sui quali si fonda la strategia dell'Emilia-Romagna per cogliere da Expo 2015 (intitolato 'Nutrire il pianeta, energia per la vita') i frutti della ripresa economica. A 400 giorni dall'esposizione universale di Milano, Qn-Quotidiano Nazionale ha voluto dare voce ai progetti elaborati in un territorio per il quale l'agroalimentare è la regina delle eccellenze. In che modo? Con una serie di iniziative di comunicazione come l'incontro (foto) organizzato oggi pomeriggio nella sede della Regione Emilia-Romagna: padroni di casa Giovanni Morandi (video), direttore di Qn e 'il Resto del Carlino', e Vasco Errani (video), presidente della Regione.
Al convegno hanno partecipato Giuseppe Sala (video), commissario unico delegato del Governo e ad di Expo 2015, Andrea Babbi (video), direttore generale Enit, Tiberio Rabboni (video), assessore regionale all'Agricoltura, e Gian Carlo Muzzarelli (video), assessore regionale alle Attività produttive. Ospite speciale Massimo Bottura (video), chef di fama internazionale.
Morandi, delineando un parallelismo tra Italia ed Expo, si è detto convinto che "in entrambi i casi ce la faremo". Una speranza alimentata dai numeri. "Dicono - ha spiegato il direttore - che Expo muoverà 7 miliardi di euro con riflessi sull'economia e sull'occupazione". "Inoltre - ha concluso - si metterà in moto un flusso turistico di 20 milioni di persone". A questo proposito, ha annunciato Giuseppe Sala, "oggi abbiamo avuto la conferma del 146esimo Paese partecipante all'evento milanese, il Marocco. Domani aspettiamo l'incontro del presidente del Consiglio Renzi con il presidente americano Obama, e speriamo che ci sia la conferma degli Stati Uniti".
Dunque, l'occasione per i territori e per le imprese è davvero ghiotta. Anche per questo, secondo Andrea Babbi di Enit, "Expo è il primo prodotto da vendere all'estero con l'Italia". E la nostra regione farà la sua parte perché, come ha affermato l'assessore all'Agricoltura, Tiberio Rabboni, "in questa terra esiste una unicità di valori e prodotti che, essendo universali, vanno messi in mostra".
Ha ribadito il concetto il presidente Errani, secondo il quale "l'esposizione universale non dovrà essere una fiera né un mercato, perché da lì dovremo essere capaci di mandare un messaggio d'identità; e l'identità non è ciò che siamo, ma ciò che vogliamo essere".
Solo uno slogan? No, è qualcosa di molto concreto per coloro i quali hanno presentato al convegno i progetti per ottenere la massima visibilità da Expo 2015. Si tratta di Andrea Segré ('Bologna city of food'), Duccio Campagnoli (BolognaFiere), Vea Vecchi ('Children park-Reggio children'), Franco Boni (Cibus), Alessandro Mazzoli (Coop Italia), Pietro Fantini e Adriano Maestri (dall'Expo alle Smart communities), Marco Montanaro ('Center for food and nutrition' della Fondazione Barilla), Domenico Scarpellini (Macfrut), Dario Squeri (Pomorete), Lorenzo Cagnoni (Riminifiera) e Giancarlo Corzani (Terre di Romagna).
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