Bologna, 3 maggio 2011 - Nei primi tre mesi del 2011 sono 786 le imprese di Bologna e provincia interessate dall’utilizzo di ammortizzatori sociali, per un totale di 20.916 dipendenti coinvolti.
E’ il dato presentato oggi dal segretario della Cgil di Bologna Danilo Gruppi, alla vigilia dello scipero generale del 6 maggio che sotto le Due Torri vedra’ due cortei partire rispettivamente alle 8.45 da piazza di Porta San Felice e da piazza Azzarita, per ricongiungersi in via Ugo Bassi e sfilare lungo via Rizzoli fino ad arrivare ai piedi delle Due Torri in piazza Ravegnana dove alle 11, parleranno Gruppi e Danilo Barbi della segreteria nazionale.


Quanto ai dati del primo trimestre
, risulta che rispetto al 2010 l’uso degli ammortizzatori standard si e’ ridotto del 48%, a fronte di un +45% delle casse integrazioni in deroga e straordinaria. “Si tratta di un vero e proprio travaso” spiega Gruppi che lancia l’allarme per “la tenuta finanziaria del sistema degli ammortizzatori” e chiede di “forzare la leva formativa” per ridare una chance a chi e’ stato espulso dal mondo del lavoro dopo anche 25 anni di servizio.
 

A questo si aggiunge un aumento, rispetto allo scorso anno, di oltre mille lavoratori iscritti nelle liste della mobilita’, per un totale di 68.451 persone iscritte ai centri per l’impiego, di cui 55,798 disoccupati. Resta altissimo anche il dato del precariato: solo il 14,47% degli avviamenti al lavoro risulta collegato ad un contratto di lavoro a tempo indeterminato. 

 Quanto ai settori, quello piu’ in crisi e’ il meccanico con 440 aziende in difficolta’. segue il commercio con 144 aziende, l’edilizia con 69, il tessile con 46, il comparto della Comunicazione e poligrafici con 45 aziende, il settore trasporti- logistica con 23 e l’agroalimentare con 17 casi di crisi. Non solo.
Sono 52 le aziende che sono entrate nel periodo finale di erogazione degli ammortizzatori sociali e che se non interverra’ una ripresa del mercato dovranno attivare le procedure di licenziamento e di mobilita’ per circa un migliaio di persone.
 

A Bologna e’ tornato il fenomeno della disoccupazione strutturale - avverte Gruppi - ci sono migliaia di persone che non hanno davanti alcuna prospettiva lavorativa, giovani e non colpiti da una vera e propria maledizione: troveranno solo posti con condizioni di lavoro da schifo e malpagati, anche se altamente qualificati”.
Gruppi rivolge poi una domanda ad Unindustria Bologna e chiede se reputi “normale pensare di competere sul piano della qualita’ avendo un mercato del lavoro cosi’ disastrato”. Secondo Gruppi, insomma, “siamo in un passaggio cruciale, in cui l’esercizio della responsabilita’ non puo’ passare solo dall’inerzia, serve un’azione ed e’ per questo che il 6 maggio saremo in piazza per lo sciopero generale”.