ANDREA MAIOLI
Cronaca

David Bowie, la mostra kolossal al Mambo

‘David Bowie Is’, partita nel 2013 da Londra, in autunno farà tappa a Bologna, unica città italiana del tour

La copertina di ‘Aladdin Sane’ del 1973 (foto di Brian Duffy © Duffy Archive)

La copertina di ‘Aladdin Sane’ del 1973 (foto di Brian Duffy © Duffy Archive)

Bologna, 4 marzo 2016 – David Bowie Is. Il Duca Bianco è e ci sarà. A Bologna. La grande mostra – appunto David Bowie is che ha debuttato al Victoria and Albert Museum di Londra nel 2013 – in autunno approda nella nostra città per l’ovviamente unica tappa italiana.

Bologna ha sconfitto Milano, l’altra città candidata. Del resto era nell’aria. All’inaugurazione di Arte Fiera, il sindaco Merola aveva detto che si stava lavorando, e soprattutto Lorenzo Sassoli de Bianchi, presidente di Bologna Musei, lo aveva già ribadito in più di una occasione: “Abbiamo iniziato le trattative prima che Bowie morisse. Una delegazione è arrivata da Londra per visitare MAMbo che è stato ritenuto idoneo anche per le sue caratteristiche architettoniche”.

Mambo, dunque. È l’ipotesi più plausibile per ospitare questa mostra-monstre, evento formato kolossal, costosissimo (si parla di 350mila euro oltre alle spese di trasporto, montaggio ecc.) che difficilmente farà rientrare delle spese ma che garantirà una vetrina internazionale senza prezzo. E sarà sicuramente un’altra occasione, dai tempi della Ragazza di Vermeer a Palazzo Fava, per poter vedere turisti provenienti da ogni parte d’Italia fare la fila per una mostra. E un MAMbo finalmente da tutto esaurito.

Per ora David Bowie is è in Olanda, a Groningen dove rimane fino al 10 aprile. Dopo il debutto al Victoria and Albert Museum di Londra (che produce l’evento curato da Victoria Broackes e Geoffrey Marsh) ha toccato Canada, Brasile, Francia, Australia. Le date del tour – perché se si può equiparare una mostra a un evento rock qui non si sbaglia – annunciano il Giappone per la primavera del 2017. Ma prima ci sarà Bologna.

Perfetta per MAMbo, l’esposizione che attraverso 300 oggetti e installazioni molto particolari e imponenti, attraversa tutta la carriera di un artista a tutto tondo che ha legato la musica e le arti visive, la scrittura e il cinema e il mondo fashion, influenzando i campi che man mano andava a toccare. Evento multimediale, come si sarebbe detto una volta. Tra manoscritti, spartiti, costumi originali (compreso quello di Ziggy Stardust), fotografie, disegni, set ricostruiti, filmati, la carriera di un pioniere sempre avanti rispetto ai tempi, un passo prima che tutto succedesse, un uomo caduto sulla Terra. E che presto cadrà anche su Bologna.