Bologna, 16 ottobre 2010 - La giornata antigraffiti di sabato 23 ottobre — Diamo una mano... alla nostra città — in cui il Carlino, con il sostegno del Comune e dell’Ascom, chiama i cittadini a scendere in strada e pulire i muri delle proprie abitazioni, «dovrebbe diventare un modello». Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, sostiene la nostra campagna: «Il Carlino ha lanciato un appello quanto mai opportuno al senso civico di tutti i bolognesi».
Invitiamo i cittadini a darsi da fare in prima persona.
«In Italia c’è l’idea che le istituzioni pubbliche possano fare tutto. Invece, senza il volontariato tanti problemi non si risolvono. E quella di sabato è, in fondo, una forma particolare di volontariato, diretto a ripristinare il decoro della città in cui si vive».
Anche lei darà una mano?
«Il 23 sarò a Treviso. Ma sto pensando di planare in qualche modo su Bologna per dare un contributo, sia pure simbolico, a una città che ho nel cuore».
Crede che sia possibile risvegliare un senso civico forse un po’ annacquato?
«Io credo che, in questo Paese, sia tempo di rimboccarsi le maniche. Tutti. E la vostra iniziativa risponde proprio al senso civico di chi vuole dare il proprio contributo in prima persona, in questo caso per il bene della città. Smettendo di lamentarsi perché l’amministrazione pubblica non fa questo e quest’altro. È una logica di partecipazione molto americana. D’altronde, fu il presidente John Fitzgerald Kennedy a dire agli americani ‘non chiederti cosa il tuo Paese può fare per te, chiediti cosa tu puoi fare per il tuo Paese».
Gianluca Galletti, deputato dell’Udc, presenterà una proposta di legge con pene più severe, ma anche la possibilità di riparare il danno, ciioè ripulire, per ottenere la sospensione condizionale della pena. Che ne pensa?
«L’onorevole Galletti parte dal presupposto che è inutile intasare i tribunali e le carceri per un reato che, tutto sommato, è secondario rispetto ad altri. E l’idea di prevedere che chi imbratta poi ripulisca, ha anche un buon contenuto pedagogico».
Il commissario Anna Maria Cancellieri dice di non avere mai visto una città deturpata dai graffiti come Bologna.
«Purtroppo, Bologna non ha soltanto il problema dei graffiti. Questa città ha un problema di degrado più generale, che riguarda non solo il centro storico. Quando in una città ci sono zone in cui la gente ha paura, vuole dire che qualcosa non funziona. E che il controllo del territorio non c’è più».
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