RITA BARTOLOMEI
Cronaca

Variante di valico, sul navigatore non c'è (ancora)

Dopo un anno di Direttissima, dimezzati gli incidenti stradali. Tanti automobilisti confusi dalle indicazioni dei navigatori non aggiornati

La vecchia Autosole Bologna-Firenze è deserta

Castiglione dei Pepoli, 11 dicembre 2016 -  Al poliziotto viene da ridere: «Sì, ci sono i nostalgici. Gente di una certa età, professionisti, agenti di commercio... L’hanno maledetta per trent’anni e oggi che potrebbero avere un’alternativa, restano lì, sulla vecchia Autosole Bologna-Firenze». In viaggio sulla Panoramica, è stata ribattezzata così. Abbiamo ripetuto il nostro test dopo un anno di variante anzi Direttissima. Più cantieri che compagni di strada. Infatti quasi 8 su 10 continuano a scegliere il raddoppio. Lo conferma Autostrade, lo si vede a occhio nudo. La via nuova è più veloce, più diritta, più bassa – sul valico di 226 metri –, se va bene ti risparmi anche neve e ghiaccio. Sicuramente incolonnamenti di Tir, Barberino permettendo e in attesa della terza corsia fino a Firenze nord. Relax. Si vede dai numeri della polizia.
 
Autostrade raddoppiate, incidenti quasi dimezzati, meno 45%. Erano 427 quelli rilevati dalla Stradale del comandante Emilia Romagna Piera Romagnosi tra il 23 dicembre 2014 e il primo dicembre 2015; l’anno dopo sono scesi a 234 (il conto comprende entrambe, Autosole e bis). Zero mortali, 27 schianti con feriti (erano 62), 207 con solo danni (erano 363). Anche il tutor ha fatto la sua parte. Nella sintesi di un agente di turno sul vecchio percorso: «Qualche soccorso, qualche gomma bucata, qualche straniero disorientato».
 
Magari vittima del navigatore. Come questo tedesco fermo all’area di servizio che si trova qui, sulla Panoramica, indirizzato da un navigatore non aggiornato. Perché la Direttissima su tante di quelle cartine virtuali non c’è (ancora). Così a un certo punto la freccia ti spedisce in mezzo ai monti e ti rimanda sull’A1. Il nostro viaggio sulla Panoramica, un anno dopo, dà lo stesso risultato, a stare cauti. Ricordate, era l’antivigilia di Natale quando Renzi inaugurò il bis con la certezza che l’Italia sarebbe uscita dal tunnel, infilandosi senza paura sotto quelli del raddoppio. Decisamente più illuminati. Non come queste gallerie della vecchia A1 che di colpo ti sembrano molto più buie, molto più strette. Il tabellone luminoso avvisa, attenzione lavori. Un cantiere. Un altro. Un nuovo restringimento. Ora là davanti s’intravede un’auto. Un’altra è ferma su una piazzola. Siamo in tre. Ma anche così ti senti solo e dimenticato da tutti.
 
Persino da velox e tutor, t’immagini. Invece no. La Stradale toglie subito ogni dubbio: funzionano eccome. E gira anche una pattuglia in più da queste parti da quando hanno aperto la Direttissima. Nessuno sfreccia, «per farlo bisogna essere dei veri piloti». Tosta la Panoramica, vera autostrada di montagna. Non come il raddoppio, che fila via liscio. Qui senti tutta la ruvidezza dei giunti, to-ton. Però... Ti pare di essere padrone della strada, davanti a te solo splendide vallate, Bisenzio in Toscana e poi Setta in Emilia. Quelle della prima Direttissima, la ferrovia di Benito. Della statale, dell’A1 e del raddoppio. Di qua, sulla vecchia Autosole degli anni Sessanta, per riprendere la sintesi della Stradale, restano «i turisti e quelli che prima la percorrevano disperati. Ora la trovano piacevole». Potenza della nostalgia.
 
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