Bologna, 8 maggio 2020 – Si parte martedì, gran parte del costo verrà coperto dalla Regione, e tutti potranno beneficiarne. Previa richiesta del proprio medico di base. Parliamo dei test sierologici per la ricerca degli anticorpi al Covid-19. Tra i 25 laboratori privati di analisi autorizzati da viale Aldo Moro, tre sono bolognesi: il poliambulatorio Giardini Margherita a Bologna, il punto prelievo Fondazione Iret di Ozzano Emilia e il laboratorio Bio 5 di Castel Maggiore. Per fare il test, informa la Regione, il primo passo è telefonare al proprio medico, evitando di andare di persona nello studio.
Se il sanitario riterrà appropriata la richiesta, scriverà una ‘ricetta bianca’, che potrà anche essere inviata in foto sullo smartphone del paziente. Con questo documento, anche fotografato, ci si potrà recare in uno dei laboratori autorizzati per il prelievo. E una volta ricevuto l’esito, andrà subito comunicato al proprio medico. Se il test risulterà positivo, il paziente sarà sottoposto a regime di quarantena a domicilio, informata l’Ausl di competenza, che procederà all’esecuzione del tampone naso-faringeo, per avere la conferma della malattia.
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Trattandosi di un documento rilasciato nell’ambito della medicina privata, il risultato del sierologico non verrà caricato automaticamente sul fascicolo sanitario elettronico del paziente, che però potrà farlo autonomamente. Sarà la Regione, secondo quanto emerge, a farsi carico di parte del costo del test, che in media va dai 40 ai 60 euro (nei prossimi giorni verrà indicata la cifra ’coperta’). Dalla prossima settimana, per quanto riguarda invece le imprese (sia chi ha già fatto la richiesta, sia chi no), con una semplice autocertificazione, nella quale deve essere indicato il laboratorio scelto tra gli autorizzati, potranno dare corso immediatamente allo svolgimento dello screening per i propri lavoratori.
"La vostra salute è il primo dei nostri obiettivi", recita la frase principale dell’homepage del poliambulatorio Giardini Margherita di via Santo Stefano, uno dei tre autorizzati in provincia di Bologna con la Fondazione Iret di Ozzano e il laboratorio Bio 5 di Castel Maggiore. Sono 25 in tutta la regione. "Al momento siamo gli unici a Bologna", spiega con orgoglio Maurilio Missere, direttore sanitario. Un’esperienza nata dalla Medicina del lavoro e arrivata oggi ad altissimi livelli. "Un mese fa – riprende subito – siamo partiti con i dipendenti, i parenti e i fornitori della Ferrari: 3.500 accertamenti fatti fino ad oggi, con il 2,5% di asintomatici. L’obiettivo è di arrivare entro il prossimo mese a quota 19.000 test". E dopo un paio d’ore dalla delibera della Regione, le telefonate delle aziende agli uffici di Santo Stefano sono arrivate a pioggia. "Una decina, a dire il vero, li avevano già richiesti, circa 6-7mila test. Le chiamate poi stanno arrivando da strutture sanitarie e dal terziario". Mentre l’intervista va avanti, ecco arrivare pure quella della Panini. In tempo reale. "Le aziende virtuose lo fanno – sottolinea Missere –, vogliamo ripetere l’esperienza in Ferrari".