Bologna, 11 febbraio 2017 - Una statua per una popstar. Dopo la scultura dedicata a Lucio Dalla, immortalato su una panchina che ha attratto migliaia di persone in fila per scattare una foto al fianco del cantante – almeno sino a quando l’opera è rimasta in piazza de’ Celestini – un altro monumento arricchirà il panorama urbano bolognese nei prossimi mesi e questa volta stabilmente. Un omaggio a Roberto ‘Freak’ Antoni, il leader degli Skiantos scomparso il 12 febbraio 2014. E, come sempre più spesso succede di recente, la realizzazione verrà sostenuta con un crowdfunding, una raccolta di fondi (obiettivo 5.000 euro) attraverso le donazioni dei fan che vorranno sentirsi parte di questo tributo all’inventore del rock demenziale.
L’annuncio dell’attività di sostegno verrà dato proprio domani, terzo anniversario della morte, durante una serata organizzata da Teatri di Vita (ore 21, via Emilia Ponente 485), la Freak Antoni Night, alla quale parteciperanno personaggi che con il musicista hanno collaborato o che dalle sue canzoni sono stati influenzati. Ci saranno alcuni componenti degli Skiantos, da Jimmy Bellafronte a Dandy Bestia, per rievocare la ‘stagione del rock demenziale’, per citare il titolo di un libro scritto da Freak Antoni: quel ’77 del quale quest’anno ricorre il quarantennale e dalla cui creatività il gruppo emerse, con la pubblicazione di dischi diventati dei classici del rock italiano come MONOtono. Ci saranno tante attrici bolognesi come Olga Durano, Angela Malfitano, Francesca Mazza e Clelia Sedda. In cartellone anche Eva Robin’s. Insieme, costruiranno un racconto che parte proprio dalla leggenda delle cantine bolognesi, fine anni ’70, passa per i concerti che si trasformavano in performance a base di lanci di ortaggi tra il pubblico e il gruppo, sino al live nel Palasport quando gli Skiantos invece di suonare misero a bollire un pentolone d’acqua per cucinare gli spaghetti. E poi la carriera solista, le poesie, i libri, i tanti ritorni sul palco con la band, sino alla morte.
La statua sarà modellata dallo scultore Daniele Rossi ed è ancora incerto il luogo della collocazione, uno degli spazi possibili è l’area del Cavaticcio. «Si tratta di un’opera in marmo di Carrara – spiega Oderso Rubini, che degli Skiantos è stato il produttore – realizzata da un gruppo di giovani artigiani con processo molto particolare che prevede, nella fase iniziale, l’utilizzo di una speciale macchina per stampare in 3D e in seguito l’intervento manuale». Alta circa 1 metro e 80, non è stata ancora svelata, ma dalle prime immagini si intuisce la figura di un Freak, seduto su un water e sospinto da due razzi.
«Il progetto – continua Rubini – è stato sottoposto alla famiglia dell’artista, che lo ha approvato, e avrà il sostegno del Comune che si occuperà di alcuni oneri non coperti dalla raccolta di fondi, come il trasporto da Carrara e la collocazione su un piedistallo che ne garantisca una buona visibilità». Domani lo scultore presenterà il primo modello dell’opera.
Per Teatri di Vita, la ‘Freak Antoni Night’ fa parte di un programma di spettacoli dedicati alle ‘rivolte’, che culminerà con la prima, l’11 marzo, di Chiedi chi era Francesco, regia di Andrea Adriatico, su Francesco Lorusso, ucciso proprio l’11 marzo del 1977 durante gli scontri di piazza di quella stagione turbolenta.