Bologna, 9 agosto 2017 - Un mese fa erano stati arrestati due rapinatori, colti in flagranza di reato mentre rapinavano un casello autostradale a Faenza (VIDEO). A distanza di pochi giorni da quel primo arresto, la polizia ha individuato e fermato un terzo componente della banda. Il malvivente, bolognese di 28 anni, fino a due anni fa, lavorava come dipendente stagionale della Società Autostrade e proprio per questo, secondo la polizia Stradale, era a conoscenza di informazioni utili per portare a termine le rapine in sicurezza. Viste le sue mansioni, infatti, il ventottenne sapeva in quali orari era meglio colpire, le modalità di servizio dei casellanti e i posti dove venivano conservati i soldi.
All'uomo vengono contestate tre rapine, una avvenuta al casello di Bologna Arcoveggio a marzo, una a Sasso Marconi ad aprile e anche quella avvenuta a luglio a Faenza, che è costata ai suoi due complici l'arresto in flagranza. Questi tre colpi, secondo gli investigatori, avrebbero fruttato alla banda circa 70mila euro. Proprio per questi tre casi, nei confronti del 28enne, è stato emesso un provvedimento di fermo dalla Procura, convalidato dal gip. Il malvivente, che inizialmente era riuscito a non farsi beccare, quindi, è finito nella rete della polizia che sono arrivati a lui grazie ai tabulati telefonici degli altri due banditi. Inoltre, sulla memoria del suo telefono è stata trovata la cronologia Google che lo posizionava vicino ai caselli al momento delle rapine. Il fermo del bandito, ritenuto dalla Stradale il terzo e ultimo componente della banda, chiude l'operazione 'Last Exit'.