Bologna, 2 settembre 2017 – Si riapre la partita per il nuovo Dall’Ara. La prossima settimana, il Comune, il Bologna Calcio e il gruppo Maccaferri si ritroveranno a Palazzo d’Accursio per fare il punto sul progetto che lega il restyling dello stadio, i Prati di Caprara e il Cierrebi. Con il rischio concreto che il via ai lavori possa slittare di un anno: dal 2019 al 2020, almeno.
Sul tavolo, infatti, resta lo stesso nodo che aveva rallentato l’avanzamento del progetto prima dell’estate: la modifica alla legge sugli stadi che ora impone un vincolo di contiguità alle aree chiamate a tenere in piedi economicamente la costruzione ex novo o la ristrutturazione degli impianti esistenti. E in questo senso i Prati di Caprara, vista la distanza, non sono certo contigui al Dall’Ara. Dunque, senza modifiche votate a Roma (e nonostante l’apertura del ministro Lotti, per ora non sono arrivati segnali in questa direzione) sarebbe inevitabile scegliere una strada diversa rispetto a quella auspicata nei mesi scorsi. Stop, quindi, alla legge degli stadi in favore di una via ‘ordinaria’, probabilmente con un bando in project financing.
Quello che c’è di certo, sono i ritardi. A partire dalla presentazione del progetto di fattibilità: «Avremmo potuto presentare una proposta a metà settembre, ma prima dobbiamo rifocalizzarci su quale percorso intraprendere», ha spiegato Giuliano Montagnini, ad di Seci Real Estate, la società immobiliare che fa capo al gruppo Maccaferri. Quasi sicuramente il progetto slitterà a novembre e a cascata questo avrà effetto anche sui passi successivi di questo complicato iter istituzionale. Fino all’apertura dei cantieri: prevista per il 2019, dopo gli Europei under 21 che vedranno anche Bologna come sede ospitante, si rischia concretamente il rinvio di un anno. Sarebbe complicato, infatti, chiudere il Dall’Ara a campionato iniziato e a quel punto verrebbe più semplice aspettare la fine della stagione e prepararsi con calma a un esilio di uno o due campionati (si parla di Modena o Ferrara, una struttura temporanea in città costerebbe troppo).