Bologna, 2 marzo 2018 – Tutto è pronto, al policlinico Sant’Orsola, per fare fronte a un’eventuale emergenza gelicidio. Ieri notte, in tutto l’ospedale, 97 «postazioni di riposo» sono state messe a disposizione del personale infermieristico oggi di turno, per permettere a tutti di essere regolarmente al lavoro.
In vista di un possibile iper afflusso di pazienti, già oggi il Pronto soccorso generale potrà essere potenziato, in caso di necessità, con due medici in più a supporto dell’attività.
Un medico in più sarà reperibile anche in Ortopedia. Mentre il Pronto soccorso ortopedico – che solitamente chiude alle 20 – potrà restare aperto potendo contare anche sul supporto di un medico e un tecnico di radiologia.
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«Forti dell’esperienza del gelicidio di gennaio dello scorso anno – spiega Mario Cavazza, direttore Medicina d’urgenza e Pronto soccorso del Sant’Orsola – abbiamo messo in atto questa serie di misure preventive».
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Saranno attivate anche tre pronte disponibilità infermieristiche per Pronto soccorso generale, Pronto Soccorso ortopedico e sala operatoria. E, in caso di necessità, potrà essere aperta un’ulteriore sala radiologica al primo piano.
Cavazza lancia però un appello a tutti i cittadini: «Noi siamo pronto per ogni evenienza. Ma se è vero che prevenire è meglio che curare, evitiamo di farci del male». In altre parole, chi può, oggi eviti di uscire. Strade e marciapiedi rischiano di essere delle lastre di ghiaccio. L’invito alla prudenza è rivolto «soprattutto alle categorie più fragili, in primis gli anziani e le persone malate. Ma anche ai giovani che usano lo scooter o la bicicletta», dice Cavazza. «Sarebbe saggio rimandare a domani impegni non strettamente necessari».
Il Pronto soccorso ha potenziato il servizio di trasporto interno dei pazienti per le diagnostiche e l’ortopedia, ed è stato aumentato il numero di carrozzine a disposizione. Cavazza invita a non sottovalutare il rischio di incidenti. «Anche una banale caduta – avverte – può fare destabilizzare» un quadro clinico in sé non critico.
Tutto è comunque pronto. Al Sant’Orsola, i servizi di supporto alla persona sono stati attivati per fornire generi di conforto dalla cucina, coperte e per rafforzare le pulizie dei locali e servizi interessati. «Ma tutti noi – commenta Cavazza – speriamo in una giornata senza lavoro».