Bologna, 15 maggio 2017 – All’inizio Igor è sorpreso dalla reazione del barista. E nella colluttazione ha la peggio. Davide Fabbri gli strappa il fucile, lo brandisce come una clava e colpisce più volte il bandito.
È a quel punto che il killer dimostra la ferocia e la freddezza che l’hanno reso ormai tristemente noto in tutta Italia. E’ una sequenza terribile quella catturata delle telecamere interne del bar della Riccardina di Budrio, dove un mese e mezzo fa il serbo Norbert Feher, alias Igor ‘il russo’, ha ucciso il barista Davide Fabbri. Le immagini sono state trasmesse ieri da Tg1 in esclusiva e ora la ferocia di Igor non è più solo nei racconti di chi ha avuto la sfortuna di incontrarlo. Ora la sua crudeltà è sotto gli occhi di tutti.
Il video inizia con l’entrata del rapinatore nel locale. Ha il fucile in mano, la giacca mimetica e il volto coperto da cappello e fazzoletto. Urla, vuole i (pochi) soldi dell’incasso. Fabbri si avvicina e, con mossa fulminea, cerca di disarmarlo. Nasce una colluttazione, parte un colpo che ferisce un cliente. Il barista ha la meglio, forse Igor è appunto sorpreso.
Fabbri lo colpisce, il bandito fugge. Passano nell’altra stanza, vicino al bancone. Igor mette la mano in tasca, cerca la pistola rubata qualche giorno prima a un vigilante ferrarese. I due finiscono nel retrobottega. Davide Fabbri appare per l’ultima volta. Mentre sono di là, si sente uno sparo. Per il barista è la fine. Igor l’ha appena colpito al collo. Un solo proiettile, fatale. Il video continua e appare Maria, la moglie del titolare. Ha una scopa in una mano per difendersi, nell’altra il telefonino.
Riappare il killer e le punta la pistola addosso. Lei gli urla: «Vuoi ammazzare anche me?». Lui la guarda per istanti che durano secoli, poi esce. Prima di sparire per sempre, rientra e recupera il fucile. Il video choc finisce qua.
Il resto è purtroppo ormai noto. Sette giorni dopo uccide la guardia ecologica Valerio Verri e ferisce il collega Marco Ravaglia a Portomaggiore. Da allora lo cercano, invano, mille carabinieri.
«Davide sei un eroe». «Giustizia per Davide». Gli striscioni appesi dagli amici del barista campeggiano alla Riccardina dal giorno della visita del ministro degli Interni Marco Minniti.
«Non accettiamo che qualcuno si permetta di dire alla moglie Maria – spiega Massimo Barbieri – che Davide avrebbe sbagliato a reagire al rapinatore. Purtroppo sappiamo che in paese c’è qualcuno che lo dice. Anche esponenti delle forze dell’ordine. Per noi Davide è un eroe. Non ci sentiamo cittadini di un paese dove viene ritenuto sbagliato ribellarsi ai criminali. Noi chiediamo giustizia. E chiediamo anche che le autorità non vengano più a fare passerella finché quell’assassino non sarà stato catturato».