Bologna, 27 dicembre 2017 - Nel futuro prossimo, ci potrebbe essere il sorpasso dei migranti sugli italiani. Quel che è certo è che, tra un paio di anni, nelle case Acer vivranno italiani e stranieri al 50%. Già ora, osserva il trend è il presidente dell’Acer, Alessandro Alberani, la graduatoria 2017 si è chiusa, per la prima volta, con una maggioranza di domande presentate da stranieri, in particolare extra Ue.
Ad oggi, le famiglie assegnatarie di alloggi Erp hanno cittadinanza italiana nell'82% dei casi, mentre il 17% dei residenti è di origine straniera. Se si va a guardare la composizione dei nuclei, si scopre gli stranieri che vi abitano sono circa un terzo dei residenti. «Ma con i nuovi bandi Erp questo dato si modificherà - spiega Alberani-. Ci stiamo avvicinando al 50% e nel giro di un paio d'anni potremmo anche avere un sorpasso degli stranieri nelle assegnazioni». Il bando per la graduatoria Erp-8 chiuderà il 31 marzo 2018. Quello 2017 si è chiuso, invece, con 4.354 domande valide di cui 2.224 presentate da cittadini non comunitari, 407 da cittadini Ue e 1.723 da italiani.
Sul fronte della morosità, l'aumento della presenza degli stranieri nelle case pubbliche non ha creato problemi. «Sono uguali agli italiani», rivela Alberani che apre alla proposta della Lega di stringere i controlli sui beni all'estero degli assegnatari Erp. «E' un'idea che ci sta da un punto di vista di giustizia sociale, ma è poco applicabile da un punto di vista concreto, perché manca la bilateralità con certi Paesi. Certe idee possono essere buone, ma devono avere le gambe per poter essere applicate. In ogni caso non siamo noi a decidere, prenderemo atto di ciò che deciderà il Consiglio comunale».
Per Alberani, la vera questione legata all'aumento di migranti nelle case Acer «è l'integrazione e non va sottovalutata» perché la presenza degli stranieri «ha modificato anche i rapporti tra i condomini. Ci sono modalità di convivenza di un certo tipo e le regole vanno spiegate in un certo modo». Per esempio, «ad alcuni va detto che non si può cucinare sul terrazzo, come fanno nel loro Paese. Ad altri, invece, che non è consentito sgozzare il vitello in garage per il ramadan, perché ci sono regole igienico-sanitarie da rispettare». Insomma «il mix sociale può essere la chiave di volta. Non si possono mettere tre casi sociali vicini sullo stesso piano in un edificio, altrimenti si crea una polveriera».
A maggio dovrebbe terminare il corso per i primi accertatori Erp (quattro a Bologna, 25 in tutta l'Emilia-Romagna), col compito di controllare proprio il comportamento degli inquilini Acer e sanzionare il mancato rispetto dei regolamenti. In totale, l'azienda gestisce 19.656 abitazioni cui si aggiungono 8.000 posti auto e 746 negozi. Nel complesso sono circa 16.200 le famiglie assegnatarie di alloggi, ma nel 40% dei casi si tratta di persone sole. Un altro 29% invece sono coppie. Il 26,5% dei residenti ha più di 65 anni e il 54% è nella fascia d'età 18-64 anni, ma c'è anche un 20% di minorenni.
Inoltre, grazie ai primi effetti della legge ‘Gualmini’ di riforma dell'Erp: a ottobre sono stati 752 gli ‘sfratti’ per superamento dei limiti di legge, mentre più di due terzi degli assegnatari si è visto aumentare il canone di locazione. Per contro non sono aumentate le morosità. L’importo dei canoni è così aumentato di circa 400.000 euro. «Le persone hanno brontolato ma poi hanno accettato - spiega il presidente di Acer - semmai ci chiedono più interventi di manutenzione, per avere alloggi di qualità».
Quest'anno sono arrivate all'Acer 47.651 richieste di cui circa la metà per lavori di manutenzione. Nel 2017 l'azienda ha investito circa 19 milioni di euro per interventi di ripristino e manutenzione. Sono stati 473 gli alloggi recuperati e col nuovo anno saranno rese disponibili altre 218 nuove abitazioni. Sono in dirittura d'arrivo gli interventi di ricostruzione in via Fioravanti-Bolognese, via Serra-Albani, via Sant'Isaia, via Marchioni-Rossano e via Beroaldo-Ungarelli cui si aggiungono altri interventi di riqualificazione energetica in diverse zone della città, tra cui via Gandusio. Entro l'inizio del 2019, dovrebbero partire i lavori per la costruzione ex novo di circa 120 alloggi al Navile.