Bologna, 13 dicembre 2013 - L’Università di Bologna annuncia “il ritrovamento di un fossile straordinario” (le immagini) per mano di un suo studioso, Federico Fanti. E’ lui ad aver scoperto un esemplare mummificato del dinosauro dal becco d’anatra Edmontosauraus regalis: un dinosauro a becco d’anatra con la cresta da gallo. La scoperta è molto importante perché dimostra per la prima volta che questi dinosauri “avevano il cranio ornato da una cresta fatta interamente da tessuti simile a quella degli odierni galli”.
I dinosauri a ‘becco d’anatra’, noti come hadrosauri, erano tra i più comuni e geograficamente diffusi nel continente nord americano tra il 75 e i 65 milioni di anni fa. Nonostante i loro resti fossili siano piuttosto comuni, “nessuno sospettava che questi mansueti erbivori lunghi fino a 12 metri avessero una cresta sul cranio”. Lo straordinario fossile è stato rinvenuto da Fanti dell’Università di Bologna ed è stato descritto in dettaglio da un team internazionale guidato da Phil Bell (Università del New England, Australia), lo stesso Fanti, Philip Currie e Victoria Arbour (Università dell’Alberta, Edmonton, Canada) e pubblicato sulla rivista Current Biology guadagnando anche la prestigiosa copertina.
Lo scheletro, spiega l’Alma mater in una nota, è stato rinvenuto in sedimenti vecchi di 70 milioni di anni che affiorano vicino alla città di Grande Prairie nella provincia dell’Alberta, in Canada. Solo durante la preparazione tuttavia si è capita l’importanza del ritrovamento: mano a mano che la matrice rocciosa veniva rimossa appariva il corpo mummificato e in condizioni perfette del grande dinosauro.
L’Università di Bologna spiega che fino ad oggi non c’erano indizi sulla presenza di strutture come queste nei dinosauri: molte specie infatti presentano creste ben sviluppate, ma sostenute da strutture ossee rigide. Il nuovo ritrovamento invece dimostra che l’hadrosauro Edmontosauraus regalis aveva sviluppato una struttura costituita interamente da tessuti molli che aveva la stessa funzione delle creste ossee presenti in altri dinosauri, il primo caso documentato. “Solleva anche l’importante domanda sulla presenza o meno di strutture simili in altri dinosauri sia erbivori sia carnivori”, segnala l’Ateneo di Bologna.
La presenza di creste sul cranio può essere ricondotta a due funzioni principali: comunicazione sociale o display sessuale. In entrambi i casi, implica dinamiche sociali sviluppate e ben definite tra le singole specie di dinosauri, come definire gerarchie all’interno del branco, la maturità sessuale di un individuo o mandare messaggi a possibili predatori.
“Ritrovamenti come questo ci ricordano quanto ancora é possibile scoprire sul mondo dei dinosauri e quanto la ricerca sul terreno - e il potenziale per nuove importantissime scoperte - sia fondamentale per capire meglio queste affascinanti creature”, conclude l’Università.
Fonte Dire
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