Bologna, 17 aprile 2013-  Il Gip Andrea Santucci ha disposto l’archiviazione per l’ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca. Nell’inchiesta sul Civis, il tram a guida ottica mai entrato in funzione, l’ex primo cittadino era accusato di corruzione e falso ideologico. La richiesta era stata formulata dalla Procura solo dopo la bocciatura della tranche d'inchiesta da parte del gip e della Cassazione.

 

Archiviate anche le posizioni di altri sei indagati: l’ex direttore generale del Comune Enrico Biscaglia e i dirigenti del gruppo Maresca e Fiorentino, concessionaria Fiat che ha curato manutenzione e custodia dei mezzi (Maria, Alberto e Marta Fiorentino, Angelo e Pietro Maresca).

 

Nell’archiviazione, il gip parte dal presupposto che il teorema accusatorio della Procura su questa vicenda è rimasto lo stesso che lui stesso rigettò già, per ben due volte, un anno fa, quando la Procura chiedeva il sequestro da 20.000 a carico dell’ex sindaco, cifra pari alla ‘contropartita' che i pm lo accusavano di aver percepito in cambio della disponibilità a mandare avanti il Civis insieme ai consiglieri di Atc. Da tale quadro, per il gip, “è impossibile ricavare un qualche elemento a sostegno di un’eventuale contrarietà degli atti di Guazzaloca ai doveri inerenti alle sue funzioni nella vicenda Civis”. Tanto che poi vengono richiamati passi dei precedenti provvedimenti di rigetto, in cui si sottolineava che Atc era un “soggetto autonomo” nella gestione dell’appalto del Civis e a un sindaco spetta solo “l’indirizzo politico-amministrativo”.

 

La corruzione 'propria', infatti, la possono fare solo i dirigenti che hanno in mano la gestione vera e propria del Comune, mentre a un sindaco si potrebbe iputare una corruzione impropria, andando dunque ad accusare atti di approvazione del progetto emessi da Giunta e Consiglio comunale: questo, però, sostiene Santucci, significherebbe di fatto sostenere che gli altri membri di Giunta e Consiglio “dovrebbero necessariamente essere considerati incosanpevoli autori mediati, o ‘convitati di pietrà”, termine usato dall’avvocato Guido Magnisi nella memoria difensiva.

 

Quanto poi all’incarico da presidente del Cda di Leasys (azienda del gruppo Fiat) che Guazzaloca ottenne dopo la fine del suo mandato da sindaco, anche su questo il gip ha “notevoli perplessità” sulla teoria accusatoria che vorrebbe quei due mesi di incarico come la contropartita per il Civis. Innanzitutto per l’entità di questa 'ricompensa' (ben inferiore ai soldi che la Procura individua come ‘premi’ per i due consiglieri Atc Claudio Comani e Paolo Vestrucci), poi perchè si trattò di un incarico solo temporaneo, perchè non era vero che l’ex sindaco non avesse esperienza nel settore e, infine, perchè il nome di Guazzaloca per Leasys fu proposto da Enel (e non da Fiat). Il giudice, poi, dice la sua anche su un’altra accusa che la Procura ha ‘sbandierato' fino all’ultimo contro l’ex sindaco: il fatto di non aver convocato il collegio di vigilanza, di cui era presidente, dopo i dubbi manifestati dalla Provincia prima dell’approvazione del progetto. A questo proposito, il gip parla di “giuridica impossibilità del collegio di interferire con la gara in corso”.