Bologna, 17 aprile 2013 - Videosorveglianza all’interno del santuario di San Luca per prevenire i furti e per proteggere da atti vandalici il patrimonio artistico presente nella basilica. Il sogno del rettore, monsignor Arturo Testi, è diventato realtà grazie alla fondazione milanese Enzo Hruby e all’azienda bolognese Teleimpianti. "In questo caso la Provvidenza ha trovato casa a Milano — racconta Testi —, anche se all’inizio era circondata da diffidenza. Oggi è difficile credere che qualcuno ti regali qualcosa, senza chiederti nulla in cambio. A noi è successo con l’impianto che è attivo da metà febbraio e ci ha già consentito di identificare un ladro che era solito saccheggiare le cassette delle offerte".
L’intervento si inserisce all’interno di un progetto complessivo di ammodernamento della basilica. L’iniziativa più innovativa è stata un candeliere meccanico che consente di evitare incendi pur tenendo accese le candele votive, mentre l’immagine della Beata Vergine è stata pulita utilizzando la saliva umana, per non intaccare l’icona.
La ripulitura è stata immortalata nelle diverse fasi e le foto faranno parte di un museo ambulante la cui prima esposizione si terrà nella cattedrale di San Pietro dal 4 al 12 maggio, quando l’immagine della Madonna scenderà in città. Tra l’altro quest’anno sarà accompagnata da una riproduzione per i non vedenti con tanto di didascalie nell’alfabeto Braille. Infine, tra i progetti c’è quello di un ascensore che consenta il trasporto dei disabili in carrozzina fino al piano superiore dove risiede l’immagine della Vergine.
Sono sei le telecamere interne più una esterna e sono tutte mimetizzate in modo tale da non influenzare né mutare lo sfondo architettonico. "La vera sfida — spiega Giulia Barcelloni–Corte,presidente di Teleimpianti — è stata quella di installare i dispositivi rispettando i paletti posti dalla Soprintendenza, per cui ci siamo mossi in modo tale che neppure un filo sia visibile". Il valore dell’operazione è di circa 25mila euro, cui si aggiungono i costi di manutenzione per un progetto che è stato completamente sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby. "Il nostro ente — dice Carlo Hruby,il vicepresidente — nasce a Milano da un’impresa privata e nei suoi cinque anni di vita ha promosso la cultura della protezione del patrimonio artistico da atti vandalici e furti". Il connubio con Teleimpianti darà altri frutti a settembre: la torre degli Asinelli sarà dotata di videosorveglianza e di sistema antincendio.
Massimo Selleri
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