Bologna, 9 aprile 2013 - La Procura della Repubblica, dopo la segnalazione del comando della polizia municipale, ha aperto un fascicolo conoscitivo (cioè senza indagati nel titolo di reato) sulla vicenda della pagina Facebook dove un agente della Polizia municipale di Bologna originario della Calabria, Giovanni T., avrebbe accompagnato una fotografia che immortala il servizio di ‘visita’ in un campo rom svolto dalla sua pattuglia, insieme alla Polizia di Stato, il 26 marzo scorso in via Manifattura con il commento "Oggi dobbiamo sgomberare giusto qualche zingarello”.

Sempre sul profilo Facebook dell’agente, aperto con un cognome inventato, erano state pubblicate anche foto di clochard che dormono. ‘’Gli zingari dormono e noi al lavoro. Ma tra un po’ non dormiranno neanche loro’’, le parole del vigile. Spazio pure ad una foto che con un collega lo ritrae ‘’impegnato in controlli notturni’’ negli ‘’incontri di terzo tipo’’, quando sembra in posa, con dei trans.

Ieri sera il comandante della polizia municipale di Bologna, Carlo Di Palma, ha inviato alla procura la segnalazione dell'accaduto. Adesso verranno affettuate le indagini dalla polizia postale per tutti gli accertamenti relativi alla pagina creata sul social network.

Intanto si dovra' procedere ad identificare compiutamente il vigile, a collegare cioe' 'ufficialmente' il suo nome al profilo Facebook al centro delle polemiche (e ora non piu' visibile) e ai commenti che vi sono stati postati. Accertamenti che il procuratore aggiunto Valter Giovannini dovrebbe delegare alla polizia postale.

Anche se e' sempre possibile che il protagonista della vicenda decida di presentarsi agli inquirenti spontaneamente per fornire la sua versione dei fatti. Bisognera' poi capire, hanno spiegato gli inquirenti, se sia stato commesso un reato poiche' l'eventuale comportamento con connotazioni 'razziste' sarebbe in ogni modo una aggravante di un reato, non costituendo infatti una fattispecie di reato a se' stante.

 

IL COMUNE

''Sono frasi non degne della divisa ne' di questa città, per le quali non c'è alcun tipo di giustificazione. Si stanno facendo approfondimenti e si prenderanno provvedimenti adeguati''. Lo annuncia Matteo Lepore, coordinatore di giunta.

 

IL PREFETTO

Il prefetto di Bologna Angelo Tranfaglia ha definito ‘’inqualificabile’’ il caso: ‘’Quello che ho letto - ha detto Tranfaglia, a margine di una conferenza stampa - mi ha lasciato interdetto. Se risponde al vero non esito a definirlo inqualificabile’’. E’ un fatto, ha aggiunto, ‘’che rattrista molto e non contribuisce ad aiutare il cittadino ad avere fiducia nelle forze dell’ordine, che è un elemento fondamentale. Mi auguro che la realtà non sia nei termini in cui e’ stata descritta’’.