Bologna, 1 marzo 2013 - Un drone gli è atterrato in terrazzo e lui, uno studente universitario bolognese di 24 anni, ha cercato di rivenderlo online per 1.000 euro (quando ne vale 40 volte tanto). La Polizia postale, però, nel giro di un mese, lo ha rintracciato, ha bussato alla sua porta e ha recuperato il prezioso apparecchio, denunciandolo per il reato appropriazione di cose smarrite.
Rischia una pena fino a un anno, ma l’azienda proprietaria del drone (costretto ad un atterraggio di emergenza a causa di un guasto) è intenzionata a ritirare la querela. E' una storia incredibile quella che arriva da Bologna: il drone, di proprietà della società bolognese Eye Sky, stava facendo un volo dimostrativo nel giorno dell’inaugurazione dell’anno accademico, il 15 dicembre scorso. L’apparecchio, però, comandato da una consolle da terra, ha avuto un guasto al segnale ed è stato programmato per un atterraggio di emergenza. E quando i tecnici sono andati per riprenderlo (secondo la traiettoria doveva essere atterrato tra via Petroni via de Bibiena), non l’hanno trovato.
Le successive indagini hanno scoperto che il drone, quella mattina, era atterrato nel terrazzo del giovane, S.Z., 24 anni e bolognese, che vive proprio in zona universitaria. Lui non ci ha pensato due volte: trovatolo in terrazza, l’ha preso dentro e pochi giorni dopo ha messo un annuncio su un sito on line (guarda) per rivenderlo. Aveva stabilito un prezzo di 1.000 euro (il drone nuovo, completo di comandi, ne vale 40.000 e aveva corredato la vendita con queste spiegazioni: “Il drone è praticamente nuovo, l’unica pecca è che manca il telecomando: mi è caduto da un’altezza elevata e si è rotto”.
Allo studente di 24 anni, la Polizia postale è arrivata con una serie di accertamenti fatti a partire dalla pubblicazione dell’annuncio online (pochi giorni dopo la sparizione del velivolo tecnologico) per mettere in vendita il drone, annuncio subito ‘intercettato’ dagli agenti della ‘Postale’ dell’Emilia-Romagna. Da quel momento, da un lato gli agenti hanno avviato una finta trattativa di acquisto (e chiesto al sito di risalire all’identità del venditore), dall’altro hanno setacciato il web in cerca di altri annunci pubblicati dal 24enne. E’ proprio così che gli investigatori si sono imbattuti in un indizio che li ha fatti ad arrivare a lui: in un sito di annunci per incontri sentimentali, infatti, è spuntata un’inserzione (che risultava postata con lo stesso account di posta elettronica del venditore del drone), in cui compariva una fotografia. Era una (romantica) immagine dei tetti di Bologna, spiegava il giovane autore dell’annuncio, così come li vedeva dalla sua finestra.
La ‘Postale’ non ha perso tempo: ha confrontato la ‘mappa’ degli edifici raffigurati nella foto (tra cui spiccava il campanile di San Sigismondo) con il presunto punto di atterraggio del drone (la traiettoria calcolata dalla consolle era abbastanza precisa). In questo modo è arrivata al terrazzo del giovane.
Quando gli agenti, a metà gennaio, hanno bussato alla sua porta, il 24enne non ha potuto far altro che ammettere. E consegnare il drone, che non aveva venduto. La mancanza del telecomando (e della consolle) ha probabilmente compromesso la vendita, ma di fatto si trattava di un apparecchio di ultima generazione. Valore: 40.000 euro. Per il giovane è scattata la denuncia, ma la società, tornata in possesso del drone e vista la situazione, probabilmente potrebbe ritirare la querela.
Fonte Dire
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