Bologna, 17 gennaio 2013 - ALL’ASTA i terreni su cui sarebbe dovuto sorgere il Parco delle Stelle e che appartengono all’omonima società amministrata da Gilberto Sacrati, il patron della Fortitudo fallito con la società sportiva nel settembre scorso.

 

Con questa vendita, che si terrà il 28 maggio prossimo, cala definitivamente il sipario sul progetto dell’imprenditore bolognese di legare l’Aquila ad un parco di divertimento sportivo, all’interno del quale era previsto un palasport da 15mila persone.
Parte dei proventi derivati da questa opera dovevano alimentare la Effe che, nei progetti originali, voleva diventare uno squadrone di alto livello sia in Italia che in Europa. In una delle tante presentazioni del «parco», Sacrati dichiarò che la mega struttura sarebbe sorta in zona Caab nell’autunno del 2012.
Ma, appena le cose si sono complicate, il progetto si è di fatto arenato. L’amministrazione comunale, inoltre, ha sempre guardato con diffidenza al progetto, specialmente dopo che le fortune economiche del presidente fortitudino cominciarono a declinare. Nel 2009, infatti, Sacrati non riuscì ad iscrivere la squadra nel secondo campionato di Legadue.

 

SEBBENE sia seguita dal tribunale, non si può parlare di un’asta fallimentare. I 18 ettari di terreno sono stati divisi in due lotti che saranno venduti separatamente: il primo, di circa un ettaro, avrà una base d’asta di 350mila euro. Per il secondo, di circa 17 ettari, si parte da una base d’asta di circa 7milioni e 500mila euro. Queste due proprietà fanno parte dei beni che Parco delle Stelle srl ha deciso di mettere in vendita per reperire risorse che consentano alla società di rispettare il piano di rientro presentato. Infatti, lo scorso novembre, Sacrati ha chiesto al tribunale di poter far ricorso alla procedura del concordato preventivo per poter soddisfare i creditori attraverso un percorso ben delineato.

 

In altre parole, visto l’imponente stato debitorio in cui versava l’impresa, il suo amministratore ha deciso di avviare una procedura che garantisse la liquidazione dei creditori, non aspettando che questi ultimi avanzassero eventuali istanze di fallimento.
In questo modo Sacrati avrà un arco di tempo pluriennale per ripulire Parco delle Stelle dai debiti e la società potrà proseguire nella sua normale attività di acquisire beni strumentali ed immobili per riqualificarli e poi rivenderli.

 

SUI TERRENI che finiranno all’asta vi è sempre stato un certo interesse. Ad esempio, il Comune di Bologna era pronto ad acquisirli come risarcimento quando Palazzo d’Accursio fu costretto a versare 6,4 milioni di euro nelle casse dell’Istituto del Credito Sportivo per l’inadempienza della Fortitudo a saldare le rate di un mutuo acceso per la ristrutturazione del PalaDozza. Si tratta di un’altra vicenda, altrettanto intricata, per la quale sia l’amministrazione che la società sportiva si sono rivolte al Tar.

di MASSIMO SELLERI