Bologna, 5 settembre 2012 - E' durata quasi tre ore l'audizione di Dalio Pattacini, il giornalista ex conduttore di '7Gold' ascoltato dagli uomini della Guardia di Finanza come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura sulle interviste a pagamento rilasciate da diversi consiglieri regionali ad alcune emittenti locali. L’inchiesta, affidata al pm Scandellari, è per peculato, contro ignoti.
Ai finanzieri Pattacini ha confermato quanto finora dichiarato in radio e sui giornali. "I gruppi consiliari, su mia indicazione, stipulavano i contratti con la concessionaria Media&Media93, poi ogni singolo gruppo decideva chi mandare in trasmissione. Si parlava di politica nazionale e locale, le domande le decidevo io e non mi erano imposte". Pattacini ha spiegato che c'era un tariffario pubblicato sul sito della concessionaria e di essere, in sostanza, un procacciatore d'affari per conto di 7Gold. "Contattavo i politici perché questo era il contratto con i miei datori di lavoro, più portavo clienti, più 'mangiavo', cioè avevo una percentuale", ha chiarito confermando già detto pubblicamente. Ha poi aggiunto: "tanti altri pubblicisti fanno i procacciatori, penso lo facciano, ma non ho le prove, quindi non faccio nomi". Pattacini ha infine fatto l'elenco di politici da lui intervistati, oltre a quelli già noti ha spiegato di aver intervistato anche il grillino Andrea Defranceschi. "Spero che mi chiami l'Ordine, anche se non sono un giornalista professionista", ha concluso.
La replica di Defranceschi
Ecco una nota diffusa da Andrea Defranceschi: "Francamente trovo una non-notizia il fatto che Dalio Pattacini abbia fatto il mio nome per quanto riguarda la presenza nella sua trasmissione 7 in Punto. Sono il capogruppo del Movimento 5 Stelle Emilia-Romagna, e come tale vaglio e firmo i contratti che riguardano il Gruppo. Sarebbe bastato un minimo di conoscenza delle procedure per saperlo. Ma sembra evidente che molti abbiano parlato senza aver visto le trasmissioni o essersi documentati cercandone l'archivio. Comunque ho sottoscritto anche il contratto - chiarisce Andrea Defranceschi - che riguarda gli spazi acquistati a Italia7/Punto Radio. E' solo la conferma che avessimo comprato quegli spazi per la comunicazione delle attività regionali del nostro Gruppo, in piena coerenza con il nostro mandato, con la volontà di far conoscere il nostro lavoro ai cittadini, e con le leggi che regolano l'uso del budget. L'ipotizzato reato di "peculato" non ci sfiora. Una volta andai anche io ospite: mi sarei aspet tato un confronto con qualche collega consigliere, ma non si presentò nessuno e la trasmissione si svolse sul filo delle domande in diretta degli ascoltatori. Nessuna domanda programmata con Pattacini, invece. Il fatto che Giovanni Favia sia andato qualche volta di più si spiega solo col fatto che io abiti a Camugnano. Non c'è quindi niente di nuovo: credo che questa possa essere invece l'attesa occasione per una vera trasparenza dell'utilizzo dei budget regionali: quando venne pubblicato il nuovo sito dell'Assemblea, fummo l'unica voce critica, parlando solo di 'primo passettino'. Ricordiamocelo. E ricordiamo anche che le nostre spese sono rendicontate puntualmente sul nostro sito da 2 anni."
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