Bologna, 18 luglio 2012 - Su Facebook si era creato un profilo come "Jack Onion", che un po' ricordava il suo vero nome, Giacomo Cipollone. Alle persone in carne ed ossa, invece, si presentava come Marco Rizzoli, spacciandosi per agente di moda e non esitando a dire in giro di essere il presidente della casa editrice
Rizzoli.
Ma il castello di bugie che hanno permesso a quest'uomo senza scrupoli di raggirare e far prostituire per due anni due giovani bolognesi (che oggi hanno 18 e 23 anni) era infinito: per giustificare le continue richieste di contanti che faceva alle due ragazze, ad esempio, diceva di avere un mucchio di soldi 'bloccati' in un conto in Svizzera. Oppure, quando una di loro ha scoperto che il suo vero nome era Giacomo e non Marco, si e' inventato che gli serviva una finta identita' perche' degli uomini lo volevano uccidere. Si vantava poi di avere conoscenze nel mondo della moda e prometteva alle ragazze che le avrebbe fatte sfilare. In realta', ha fatto fare loro foto (e anche un film) ose' e le ha indotte a prostituirsi, facendosi consegnare tutti i soldi che potevano, anche 400 euro al giorno: in due anni, le ragazze gli hanno dato circa 60.000 euro, in parte denaro ricevuto dai clienti, in parte anche 'paghette'.
Cipollone sperperava tutto in fretta, tra cocaina e videopoker. Basta pensare che quando la Polizia lo ha arrestato, venerdi', e' andata a prenderlo al dormitorio per senza fissa dimora di via Sabatucci, dove l'uomo si era rifugiato dopo essere stato piantato in asso definitivamente dalle due ragazze. L'uomo, 43enne di Milano, ora e' in carcere e deve rispondere di accuse molto gravi: induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, produzione e commercio di materiale pornografico e anche violenza sessuale, perche' avrebbe costretto la ragazza minorenne ad avere con lui un rapporto.
L'arresto di venerdi' e' scattato sulla base di un decreto di fermo firmato dal pm Laura Sola, che poi nei giorni successivi e' stato convalidato dal gip Bruno Perla, che ha confermato l'esigenza del carcere. Nell'indagine, condotta dagli uomini della sezione della Squadra mobile diretti da Elena Ceria, e' indagata un'altra persona, un bolognese sui 60 anni: e' l'uomo che ha girato il film hard alla piu' giovane delle due ragazze. La pellicola e' stata poi venduta da Cipollone ad una casa di produzione che lo ha commercializzato online su una piattaforma di film amatoriali, dove la Polizia lo ha individuato. Un'altra copia, gli uomini della Squadra mobile l'hanno trovata a casa di questo bolognese, che ora e' indagato per estorsione: non aveva piu' smesso di 'tampinare' la ragazza protagonista del film, appostandosi anche fuori da scuola per offrirle denaro in cambio di sesso.
L'odissea delle due 'vittime' di Cipollone (si erano innamorate di lui e ne erano totalmente soggiogate anche a livello psicologico, spiega la Polizia) e' iniziata un paio di anni fa, nella primavera del 2010. L'indagine su 'Jack Onion', invece, e' partita solo all'inizio del maggio scorso, quando la piu' grande delle due (la 18enne era gia' uscita dall'incubo quasi un anno fa) ha trovato il coraggio di raccontare tutto ad un amico poliziotto. Nel 2010 la minorenne, che allora aveva solo 16 anni, ha conosciuto 'Marco Rizzoli' a Milano, ad una sfilata di moda, dove la ragazzina era andata con la madre. All'altra ragazza, invece, che aveva 21 anni e aspirava a fare la modella, lo aveva presentato un'amica minorenne, anche lei imbattutasi in lui negli ambienti delle sfilate milanesi, dove Cipollone si 'imbucava' millantando chissa' quali conoscenze.
In questi due anni, l'uomo (che ha avuto rapporti sessuali con entrambe, come documentano alcune immagini) le ha convinte prima a posare per scatti ose', poi anche a prostituirsi. Entrambe, inizialmente, non ne volevano sapere, ma lui le ha sapute raggirare e convincere. I clienti erano suoi conoscenti, ma anche persone trovate tramite annunci su internet, nei 'soliti' siti per incontri sessuali, dove le ragazze erano presentate come "vere emiliane", "di altissimo livello" e "giovanissime". Cipollone aveva detto loro che avrebbero potuto guadagnare anche 10.000 euro a incontro.
L'ennesima 'favola': erano pagate 200-300 euro e incontravano i clienti due-tre volte alla settimana in hotel o a casa loro. Ci sono stati anche incontri con piu' uomini insieme, sembrerebbe anche facendo loro assumere una specie di'droga' preventiva. Se la ragazza maggiorenne viveva da sola (aveva avuto problemi con la famiglia e aveva la fissa della moda), la minorenne invece in questi due anni ha continuato a frequentare la scuola. La sua famiglia (i genitori sono professionisti benestanti) si era insospettita del rapporto con Cipollone (sparivano anche soldi da casa, visto che lei gli consegnava tutte le sue 'paghette').
Un anno fa, quando la giovane aveva deciso di scappare di casa, la madre chiamo' il 113 e gli agenti identificarono sotto casa sua Cipollone, che disse di essere 'un amico'. Li' per li' la cosa non ebbe conseguenze, anche se poco dopo la ragazza, con l'aiuto della famiglia, riusci' a chiudere i rapporti con Cipollone. L'altra ragazza, invece, ha continuato a dargli retta e viveva con lui tra un albergo e l'altro. A inizio maggio, pero', si e' sfogata con un poliziotto che frequentava il suo gruppo di amici: lui ha scritto una relazione e la Squadra mobile si e' messa in moto. Ha trovato la ragazza e l'ha convinta (non senza fatica) a denunciare.
Fonte Dire
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