Bologna, 3 maggio 2012 - "SOCMEL literally means ‘suck it’": esplicito, altroché. Prima del mini-dizionario, c’è un breve avvertimento: «Il nostro dialetto e le nostre forme di slang sono esplicite, secondo alcuni anche troppo esplicite». Bologna ha la più antica università del mondo, ma in quanto a eleganza di vocabolario non siamo certo in prima fila come a Oxford.

Il mini-dizionario è contenuto nella ‘Guida per i giovani viaggiatori fatta da chi vive qui’: un’ottantina di locali, musei, chiese, negozi, ritrovi, discoteche e punti d’interesse (rigorosamente in inglese), che sarà presto in distribuzione sotto le Due Torri. L’idea (www.bologna.use.it-travel) arriva da un network europeo di città che va da Oslo a Salonicco, passando per Rotterdam, Porto, Torino e Praga.

La mappa sfata subito un mito culinario: gli ‘spaghetti alla Bolognese’ non esistono, e non possono essere scambiati neanche per errore con le nostre tagliatelle al ragù. Purtroppo, l’indicazione successiva è una ‘storta’ e non una dritta: l’invito ad assaggiare i tortellini alla panna. Serviteli a un vero bolognese e rischiate di vedervi togliere il saluto (vanno in brodo, possibilmente di cappone, anche a Ferragosto). Oltre all’intercalare che sicuramente molti ragazzi stranieri in visita a Bologna conoscono anche senza suggerimenti, ci sono le traduzioni di «bazza» (convenient, cheap: economico); «dare il tiro» (Open the entrace door, aprire la porta) e «dargliela su» (Give it up, rinunciare). E l’indicazione di «fare aperitivo» o non mostrarsi sorpresi davanti allo show in piazza di Beppe Maniglia.
Fra le cose da non perdere c’è l’Osteria del Sole, nel cuore della città, vicolo Ranocchi. Chissà perché è l’unica strada della guida che viene tradotta: «Frogs Lane». Suggerimento: non dite neanche questo, a un bolognese doc...

Franca Ferri