Bologna, 7 febbraio 2012 - PER TUTTI era ‘Il Galgano’. Non esiste studente passato dalla Facoltà di Giurisprudenza (e non solo) dell’Alma Mater che, nel corso degli studi, non si sia imbattuto nel ‘Galgano’. Un cognome trasfigurato in storia, un libro diventato un’istitituzione per intere generazioni di avvocati, magistrati, manager. Un vanto, per l’Alma Mater. Che da ieri è un po’ più povera. Il professor Francesco Galgano, tra i massimi esperti mondiali di diritto privato e commerciale, è morto ieri nel tardo pomeriggio, al termine di una malattia. Aveva compiuto da un mese 79 anni, lascia i figli e la moglie.
IL SUO STUDIO in Santo Stefano era stato frequentato dai principali attori della scena civilistica mondiale: aveva seguito l’Aga Khan, la Fiat e il Monte dei Paschi. Ma soprattutto è stato un professore chiave nello sviluppo dell’Alma Mater e delle discipline legali a Bologna. In un filo ideale da Irnerio ai giorni nostri, il professor Galgano ha sempre messo l’interesse per l’insegnamento e gli studenti davanti a tutto: passò dall’insegnamento del diritto commerciale (esame del terzo anno) a quello delle istituzioni di diritto privato (esame del primo-secondo anno) senza problemi. E questo è già un segnale di quanto fosse pronto a dare agli studenti.
‘Il Galgano’ è per tutti il manuale del diritto privato: molti ricordano ancora a memoria l’incipit e la prefazione, dove vengono citati i maestri di Galgano, da Bigiavi a Branca. Il suo ultimo libro — scritto a sei mani con i professori Gualtiero Calboli e Giovanni De Vergottini, ‘L’Italia come società e come Stato. Un’identità culturale’ — è stato appena stampato dall’Editrice Compositori e consegnato la scorsa settimana al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano: «Un grande studioso, gentilissimo, preciso e rispettoso — ricorda Annalisi Lubich —. Il libro presto sarà in libreria».
IL PROFESSORE Giovanni De Vergottini ha scritto con lui il libro: «Eravamo amici da una vita, lui era assistente di Bigiavi e io studente — ricorda il costituzionalista —. Insieme abbiamo tenuto un convegno a maggio, per i 150 anni dell’Unità d’Italia, da cui è nata l’idea del libro. Era uno dei più grandi esperti di diritto commerciale e privato».
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