ALTRO CHE ridere, come si faceva con «dilettanti allo sbaraglio». Avvengono cose che piuttosto fanno piangere. Ma dove si é mai visto un sindaco che propone di assegnare la cittadinanza onoraria e poi deve ritornare sui suoi passi con la coda fra le gambe? Dove si è mai visto un sindaco che spara a zero tacciando di non decenza chi sta in consiglio comunale? Non importa che la proposta fosse giusta o meno, importa che un sindaco non doveva renderla pubblica, esponendo l’interessato a una situazione sgradevole, senza prima avere sondato i partiti e ricevuto un chiaro consenso.
Quando si promette qualcosa, si deve essere certi di riuscire a mantenere la promessa.
Invece questa regoletta che dovrebbe essere basica è completamente saltata, perché ormai si fanno promesse tanto per raggiungere un consenso temporaneo, per compiacere sul momento, pensando che se non vengono mantenute c’è sempre la possibilità di scaricare la colpa sugli altri.
ADOTTANDO questa strategia, riassumibile nel «io volevo farlo, io ho visto giusto, sono gli altri che non mi hanno seguito, prendetevela con loro». Troppo comodo, chi ha compiti di guida si fa apprezzare per i risultati che raggiunge, non da ciò che voleva fare e non è riuscito a fare.
È di molto preferibile un sindaco che parla solo con i fatti. Sempre per stare alla questione della cittadinanza alla Cancellieri, il comportamento giusto sarebbe stato il seguente. Un certo giorno si comunica che in settimana si riunisce il consiglio comunale per ratificare la scelta, avendo già incassato l’ok per andare avanti sulla strada del conferimento. Se questo via libera non c’è ancora, il sindaco aspetta e, se non ottiene il via libera, non fa parola, il suo desiderio resta inespresso, così il candidato alla cittadinanza non viene esposto ad un minuetto di sì, no, forse, vedremo. È il minimo dovuto ad una persona che si ritiene degna di un onore così importante e che quindi merita di non diventare il tiro a bersaglio di malumori vari. Invece il nostro sindaco ha speso la sua parola, esponendo la candidata ad una sorta di sgradevole dibattito fra partiti che, per fortuna, la signora Cancellieri ha bloccato con decisione degna di encomio. No, non si fa così. Con questo sbaglio la città si è giocata una buona carta oltre che la reputazione.
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